Bruxelles – L’Unione europea “è pronta a cominciare i negoziati” per la Brexit e si aspetta che il Regno Unito sia in grado di formare un nuovo governo “al più presto”. Queste le parole con cui il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha accolto il risultato delle elezioni britanniche che hanno segnato la disfatta della premier Conservativa, Theresa May.
Il presidente Juncker, parlando con Politico, ha detto di sperare che “I britannici siano in grado di formare un governo stabile quanto più presto possibile”, ed ha espresso dubbi sul fatto che adesso i negoziati siano “più facili”.
“Tutte le elezioni sono importanti, non solo quelle nei cosiddetti grandi Stati, ma quella di ieri era di particolare importanza”, ha dichiarato Juncker in conferenza stampa a Praga dove ha detto di sperare “fortemente”, che il Regno Unito “sia pronto ad aprire i negoziati”, garantendo che “per quanto riguarda la Commissione noi siamo pronti ad iniziare domani mattina alle 9:30”. “Aspettiamo notizie da Londra e spero che non ci saranno ulteriore ritardi nella conclusione dei negoziati”. E a chi chiedeva a Juncker se la Commissione sarebbe disposta a prolungare la durata massima delle trattative, che è fissata dall’articolo 50 dei Trattati a due anni, il presidente della Commissione ha risposto: “Prima di discutere se allungarli vorrei cominciarli i negoziati”.
Il capo negoziatore dell’Ue, Michel Barnier, commentando il risultato, in un tweet sembra non voler mettere pressioni su Londra: “I negoziati dovrebbero cominciare quando il Regno Unito sarà pronto. Le posizioni dell’Ue sono chiare, lavoriamo insieme per raggiungere un accordo”.
“Questo risultato è un disastro per Theresa May”, ha dichiarato in una nota il presidente ed eurodeputato del Gruppo S&D al Parlamento europeo, Gianni Pittella, dicendosi “orgoglioso” per la campagna e il risultato del Labour di Jeremy Corbyn. Pittella parla di un “gioco d’azzardo” proposto da May che i cittadini britannici hanno “chiaramente rifiutato” e con esso “la sua visione del Regno Unito e della Brexit”, chiedendo le dimissioni della premier. “Ora”, aggiunge Pittella nella nota, “abbiamo bisogno di una discussione seria con il Regno Unito circa la sua futura relazione con l’Ue perché abbiamo già sprecato abbastanza tempo a causa del comportamento inaffidabile di Theresa May”.
Secondo il capogruppo del Partito popolare europeo, Manfred Weber, la Gran Bretagna ora ha bisogno di un governo in tempi brevi perché i tempi della Brexit stringono e ora la data del 19 giugno per l’inizio dei negoziati è “incerta”. Inolte aggiunge che l’Unione europea è “unita”, mentre May, che prometteva stabilità, ha invece portato il Regno Unito nel Caos.
Di “certezza” sulla data di fine dei negoziati Brexit parla invece il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che in un tweet scrive: “Non sappiamo quando i negoziati Brexit inizieranno, ma sappiamo quando devono finire. Fate del vostro meglio per evitare un ‘non accordo’ come risultato di un ‘non negoziato’”.
Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e finanziari, ha affermato alla radio francese che, sebbene le elezioni del Regno Unito “non riguardassero un nuovo referendum sulla Brexit”, i risultati avranno sicuramente “effetto sullo spirito dei negoziati”. Tuttavia, continua Moscovici, i colloqui andranno avanti e la Commissione ha intenzione di rispettare la scadenza del marzo 2019 per la Gran Bretagna che lascia l’Ue.