Bruxelles – Sin dall’inizio di questa campagna elettorale nessuno, dentro e fuori il Regno Unito e men che meno Theresa May, avrebbe scommesso sulla formidabile rimonta di 20 punti percentuali con cui Jeremy Corbyn ha portato il Labour a guadagnare ben 32 seggi in più rispetto alla passata legislatura e costretto la premier britannica – che non è riuscita a raggiungere la maggioranza assoluta – a un governo di coalizione con gli unionisti irlandesi.
Eppure, accostando i risultati di queste elezioni con quelle che portarono al potere un giovane Tony Blair, salta all’occhio la vicinanza delle percentuali di elettori che hanno preferito il Labour ai Conservatori, anche se ciò non è bastato ad assicurare una vittoria. Corbyn ha avuto il consenso del 39,9% dei votanti, quando Tony Blair vinse nel 1997 ottenne il 43,2%, e nel 2001 il 40,7%. Un traguardo che non è mai stato replicato negli ultimi 12 anni, né da Gordon Brown, che perse col 29,0%, né da Ed Miliband che raggiunse il 30,4% dei consensi.
Per di più, confrontando il totale dei collegi vinti e persi, emerge che Corbyn è il primo leader laburista, dal 2005 a oggi, ad aver fatto guadagnare più seggi (32) rispetto alla situazione precedente. Lo stesso Blair, proprio nel 2005, riuscì a vincere le elezioni perdendo per strada ben 48 parlamentari, mentre Brown e Miliband ridussero la componente laburista rispettivamente di 91 e 26 seggi.