Bruxelles – Via libera all’istituzione del Procuratore europeo. L’accordo, che non è stato possibile trovare a livello di Ue, è stato raggiunto al Consiglio Giustizia grazie alla cooperazione rafforzata tra 20 Paesi membri, Italia inclusa.
L’intesa dovrà ora essere approvata dal Parlamento europeo. La Procura, che avrà l’ufficio centrale in Lussemburgo, sarà dotata dei poteri di indagare e perseguirà i reati a danno del bilancio dell’Ue, quali corruzione o frodi sui fondi comunitari o frodi Iva a livello transfrontaliero.
“Abbiamo lavorato duramente per coinvolgere il numero maggiore possibile di Stati membri e non posso che felicitarmi del fatto che oggi abbiamo 20 membri fondatori della Procura europea”, ha esultato la commissaria alla Giustizia Vĕra Jourová spiegando che “la Procura europea verrà a integrare l’operato prezioso di Eurojust, l’Agenzia dell’Ue per la cooperazione giudiziaria penale, consentendo a quest’ultima di dedicare maggiori risorse alla lotta contro il terrorismo, il traffico di esseri umani o altri crimini”. Oltre all’Italia, che dopo l’impegno sul dossier durante il suo semestre di presidenza era stata scettica sull’istituzione della Procura ritenendola troppo poco ambiziosa, parteciperanno alla cooperazione rafforzata Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Spagna e Slovenia.
Secondo le stime di Bruxelles, ogni anno i bilanci nazionali europei perdono almeno 50 miliardi di euro di gettito Iva a causa di frodi transfrontaliere mentre la criminalità organizzata transnazionale guadagna miliardi di euro eludendo le norme nazionali ed evitando le azioni penali. Nel 2015 gli Stati membri hanno individuato e segnalato alla Commissione irregolarità fraudolente, non solo sull’Iva, per un importo di circa 638 milioni di euro. Gli strumenti a disposizione dei procuratori nazionali nella lotta contro la criminalità finanziaria transfrontaliera su vasta scala sono limitati e lo scopo della nuova procura dell’Ue sarà quello di condurre indagini rapide in tutta Europa, procedendo a uno scambio di informazioni in tempo reale.
La procura europea agirà come organismo unico in tutti gli Stati membri partecipanti e tutelerà l’interesse dell’Ue, senza chiedere o ricevere istruzioni dalle istituzioni comunitarie o dalle autorità nazionali. Oltre alla sede centrale in Lussemburgo, disporrà di sedi decentrate negli Stati membri, dove opereranno procuratori delegati europei che, in parallelo, continueranno a svolgere le funzioni di procuratori nazionali (“doppio incarico”). Sarà quindi una struttura collegiale composta da due livelli: il livello centrale sarà costituito da un procuratore principale europeo, che avrà la responsabilità generale dell’ufficio in cui lavorerà con due vice; il livello decentrato conterà su procuratori delegati europei situati negli Stati membri, con l’incarico dei compiti quotidiani di indagini e azioni penali, in linea con il regolamento e la legislazione di tale Stato membro. La sede centrale opererà una supervisione delle indagini e delle azioni penali effettuate a livello nazionale al fine di garantire un effettivo coordinamento e un approccio uniforme in tutta l’Ue. Quando la Procura europea avvierà un’indagine, le autorità nazionali non potranno più esercitare le proprie competenze in relazione alla stessa attività criminale.
La Procura europea avrà il compito di indagare frodi di importo superiore a 10mila euro a danno dei fondi europei e frodi Iva a livello transfrontaliero di importo superiore a 10 milioni di euro. Mentre la Procura europea sarà responsabile delle indagini penali, l’OLAF continuerà a effettuare indagini amministrative sulle irregolarità e frodi a danno degli interessi finanziari dell’Unione in tutti gli Stati membri dell’Ue.
“L’impegno politico assunto dall’Italia in termini di adesione alla cooperazione rafforzata per l’istituzione della Procura Europea è un dato politicamente positivo che ora va però rapidamente tradotto in atti formali”. Lo afferma l’onorevole Barbara Matera (Fi), europarlamentare del Ppe, relatrice del Regolamento per l’istituzione della Procura Europea commentando il via libera dato oggi dal Consiglio di Giustizia per gli Affari Interni dell’Ue all’Accordo per l’Istituzione della Procura Europea.
“Mai come oggi, in presenza di un euroscetticismo particolarmente diffuso e di un danno annuo stimato intorno ai 50 miliardi di euro – spiega Matera -, l’Europa ha bisogno di un punto di riferimento forte, autonomo ed efficace per il contrasto alla criminalità finanziaria”.
“Mi auguro che ai 20 Paesi che hanno sottoscritto questo importante percorso – conclude Matera – possano aggiungersene anche altri così da contribuire sempre più efficacemente ad una sempre più efficace attività di protezione delle risorse europee”.
“L’intesa per la nascita della procura europea apre all’Ue la prospettiva di un importante salto di qualità nella lotta agli interessi della criminalità”. L’eurodeputata siciliana Caterina Chinnici, componente della commissione Libe del Parlamento Europeo e relatrice del dossier per il gruppo S&D, commenta così il via libera del Consiglio dell’Unione Europea alla nascita del nuovo organismo. “Il testo del regolamento non soddisfa pienamente le ambizioni iniziali, perché permangono elementi che limitano i poteri istruttori e l’indipendenza della nuova struttura – aggiunge Chinnici – ma ciò non oscura la portata innovativa della procura europea, il primo organismo dotato di autonomi poteri di indagine a livello sovranazionale. Importante mettere in moto il nuovo ufficio, quindi, che inizialmente avrà competenza solo sui reati contro gli interessi finanziari dell’Unione ma la cui missione potrebbe in seguito essere estesa alla lotta alla criminalità grave che presenta una dimensione transnazionale”.
Secondo l’eurodeputata, “considerato che, in base ai tempi tecnici, il regolamento potrebbe entrare in vigore già nel prossimo autunno, occorrerà che gli Stati Membri recepiscano rapidamente la direttiva Pif, che è anch’essa vicina all’approvazione finale e contiene la disciplina delle figure criminose sulle quali la procura europea eserciterà le proprie attività istruttorie”.