Bruxelles – Ascoltare musica in streaming, stoccare i propri dati sul cloud, condividere informazioni su Facebook e Youtube, scaricare un videogioco a pagamento, sono tutte operazioni che subiranno cambiamenti anche sostanziali grazie alla direttiva “business-to-consumer” (B2C) sui contratti per la fornitura di contenuti digitali. Il Consiglio Ue ha approvato oggi la sua posizione sulla proposta avanzata dalla Commissione europea il 9 dicembre 2015, con l’obiettivo di fornire nuove regole che assicurino un alto livello di protezione e certezza legale per i consumatori europei, in particolare per quelli che effettuano acquisti transfrontalieri, facilitando la vita anche alle aziende. “È un compromesso ambizioso ma ancora delicato e bilanciato che garantisce diritti ai consumatori europei, consentendo la possibilità di creare nuove opportunità commerciali per le imprese dell’Ue attraverso la promozione dell’innovazione e della concorrenza “, ha dichiarato la presidenza maltese.
Fra le altre cose, il testo prevede che i consumatori debbano beneficiare di “rimedi contrattuali” non solo in caso di contratti in cui pagano un prezzo per il contenuto o il servizio digitale, ma anche quando cedono solo dati personali che saranno trattati dai fornitori per ragioni che non riguardano esclusivamente la fornitura stessa dei contenuti.
I negoziati con il Parlamento Ue cominceranno probabilmente in autunno, una volta che l’aula avrà adottato la sua posizione ufficiale sulla proposta di direttiva.
Parole di soddisfazione per la posizione adottata dal Consiglio Ue sono state espresse dai commissari al Mercato unico digitale e alla Giustizia, Andrus Ansip e Vera Jourova. Ad oggi, non esistono regole europee armonizzate che stabiliscano i diritti dei consumatori quando acquistano contenuti digitali.