Bruxelles – L’università “è la casa della nostra identità comune”, l’università “è l’Europa”. Con queste parole il presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, ha salutato l’apertura di un ufficio dell’Ateneo romano La Sapienza a Bruxelles. “Nel Medioevo venivano studenti da tutta Europa per studiare in Italia, quindi la Sapienza è un’università italiana o europea? La sua eredità dice europea”, ha affermato Tajani all’inaugurazione. Per il presidente “l’università può essere utile anche per la lotta a fenomeni come quelli dei foreign fighters”, spesso cittadini europei “che alla base non sono felici del sistema europeo, che vogliono altri valori”, ma su cui l’università può avere un’influenza positiva contribuendo “a fornire loro una forma di identità culturale più europea”. “Non si costruisce il futuro se non si sa quello che si vuole costruire”, e per questo bisogna sapere che “un’Europa senza identità è come una quercia con le radici piene di termiti, un albero destinato a cadere”, ha aggiunto Tajani secondo cui questo è un motivo per cui “abbiamo bisogno de La Sapienza a Bruxelles”.
“L’Europa è la nostra casa, e con questa operazione vogliamo confermare la disponibilità del nostro ateneo a fare la sua parte nella crescita complessiva, dando voce ai progetti e all’eccellenza italiana nel contesto comunitario”, ha sottolineato il rettore de La Sapienza Eugenio Gaudio, “le opportunità offerte dalla rete istituzionale europea sono molte e nostro merito sarà saperne trarre vantaggio, come è accaduto con un importante finanziamento che la Banca Europea per gli Investimenti ci ha accordato: linfa vitale in tempi di crisi per l’università”.
La Sapienza “è la più grande università in Europa ed è perciò importante la sua presenza qui”, ha affermato Roberto Gualtieri, esponente del Pd e presidente della commissione Affari economici del Parlamento Ue. La sua importanza è dovuta a tre ragioni principali secondo l’esponente del Pd, “per intercettare finanziamenti alla ricerca”, una cosa in cui “l’Italia fa decentemente ma potrebbe fare di più”, poi “può dare un contributo a dare forma alle politiche Ue, e per noi deputati sarà un interlocutore”, e infine potrà aumentare il livello di democrazia dell’Ue in quanto “il network della conoscenza è il cuore dell’Europa” e forma la sua società civile e “non avremo mai una Ue più democratica se non creeremo una unità della società civile”.
L’ufficio di Bruxelles punta a svolgere un’azione di monitoraggio delle opportunità, attraverso la partecipazione diretta a meeting di progetto e consolidando i rapporti con gli interlocutori comunitari e con i delegati nazionali del MIUR per le varie tematiche di Horizon 2020, il programma Ue per la ricerca, che contribuiscono alla definizione dei contenuti dei programmi. “Questo è un’ulteriore passo verso la direzione già convintamente intrapresa da Sapienza con i recenti accordi per il Campus transnazionale del Mediterraneo con Marsiglia, Barcellona e Madrid alla luce delle nuove sfide che impongono alle comunità universitarie di mobilitarsi per non disperdere il bagaglio di valori fondamentali del progetto europeo che è nostro dovere trasmettere alle future generazioni”, ha concluso Gaudio.