Bruxelles – Secondo l’Articolo 28 dell’Accordo sul clima adottato a Parigi nel 2015 (il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale), i paesi firmatari possono “denunciare l’Accordo”, ovvero decidere di uscirne, soltanto a partire da “tre anni dopo l’entrata in vigore”. Tale possibilità, dunque, non si prospetta che a partire dal novembre del 2019, visto che l’Accordo è entrato in vigore il 4 novembre 2016.
Oltre a ciò, l’articolo chiarisce che la “denuncia prende effetto dopo un anno a decorrere dalla data in cui il Depositario ha ricevuto notifica della denuncia”. Il processo di uscita dall’Accordo di Parigi da parte degli Stati Uniti, dunque, non potrebbe in alcun modo concludersi prima del novembre 2020. Poche le possibilità che le procedure possano finalizzarsi prima della scadenza del mandato del presidente americano Donald Trump prevista per il 21 gennaio 2021.