Bruxelles – Basta “privilegi anacronistici” per gli eurodeputati, con particolare riferimento a vitalizi e pensioni. E’ questo il senso di una proposta della delegazione del Movimento Cinque Stelle al Parlamento europeo. “Gli europarlamentari hanno diritto a un vitalizio dopo appena un anno di mandato. In più un eurodeputato prende la pensione senza versare mai un euro di contributo”, tutto ciò “deve finire e ancora una volta il M5S è in prima linea, e da solo, a combattere questi privilegi”, ha dichiarato oggi Ignazio Corrao, eurodeputato M5S, durante una conferenza stampa al Parlamento europeo di Bruxelles.
“Abbiamo presentato al Parlamento europeo una risoluzione che cancella questo retaggio feudale e trasforma in sistema contributivo la pensione degli eurodeputati”, ha aggiunto Corrao, chiedendo “a tutti i soggetti politici di sostenere la nostra proposta e al presidente Tajani a intervenire”. “Tutti gli eurodeputati, al compimento dei 63 anni di età, hanno diritto a un pensione di anzianità a vita pari al 3,5% della retribuzione per ciascun anno completo di esercizio di mandato. Questo privilegio scatta dopo appena un solo anno di mandato e, in questo caso, l’importo ammonta a 296 euro al mese. Con una sola legislatura completa, invece (5 anni di mandato, ndr), ogni europarlamentare matura una pensione a vita pari a 1.484,70 euro al mese. Questo importo raddoppia se l’europarlamentare fa due legislature”, ha spiegato Marco Valli, anch’egli eurodeputato del MoVimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, invocando un “cambiamento al più presto dell’articolo 14 dello Statuto dei deputati del Parlamento europeo che disciplina il trattamento pensionistico degli eletti”.
Un sistema, spiegano al Parlamento, che è stato mutuato da quello di alcuni Paesi membri, ed è molto simile a quello tedesco. Inoltre il regolamento impone un tetto al massimo al trattamento pensionistico, pari al 70% della retribuzione.
No alla pensione privilegio! Abbiamo una proposta seria: vediamo se i partiti la fanno propria. https://t.co/LXim8foH5v pic.twitter.com/8L4aND3ayu
— M5S Europa (@M5S_Europa) June 1, 2017
“L’Europa si comporta come una matrigna: ai politici concede assurdi privilegi, ai cittadini impone sacrifici nel nome dell’austerità. La casta con il vitalizio in tasca è la stessa che ha preteso i tagli alle pensioni di tutti i cittadini. È arrivato il momento di spazzare via i privilegi”, ha dichiarato da parte sua l’eurodeputata Laura Agea (M5S). “Abbiamo scritto una lettera ufficiale al Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, richiedendo che la nostra proposta sia trasmessa in tempi rapidi alla commissione parlamentare competente. Inoltre, chiediamo il ricalcolo dei trattamenti previdenziali che vengono erogati agli ex europarlamentari: nel 2014 questa casta era composta da 192 tra politici, vedove, vedovi o altri beneficiari di reversibilità che, a fronte di pochi anni di lavoro, godevano di pensioni di lusso”, ha concluso Agea.
La delegazione pentastellata ha inviato una lettera al presidente Tajani, firmata da tutti i membri, allegando una breve proposta di risoluzione. Nelle prime righe gli eurodeputati M5S giustificano il provvedimento alla luce “della recente e crescente disaffezione dei cittadini nei confronti dell’Ue e delle sue istituzioni” e “delle misure di austerità, imposte nell’ultima decade in molti Stati membri, che hanno portato a ingenti tagli alla spesa pubblica per le politiche sociali, in particolare alle pensioni dei cittadini ordinari”.