Bruxelles – Non solo quello di un’Europa a due velocità, c’è anche il pericolo che si crei una società a due velocità, divisa fra chi accelera nella digitalizzazione dell’industria e chi invece arranca. Il Parlamento europeo ha votato oggi due risoluzioni non vincolanti in cui chiede che questo rischio venga scongiurato creando misure di salvaguardia e garantendo maggiore certezza legale alle aziende, mentre gli Stati dovrebbero avanzare uniti per implementare la strategia Ue che incentivi la tecnologia 5G.
Gli eurodeputati dichiarano che l’accesso alle telecomunicazioni dovrebbe essere uguale in tutta l’Unione europea, evitando uno sviluppo digitale diseguale in settori come quello dei trasporti e del turismo. L’intelligenza artificiale e la robotica, inoltre, richiedono norme chiare sulla sicurezza e sulle responsabilità. Le scuole dovrebbero poi trasmettere le necessarie competenze per colmare il “divario digitale” e garantire una facile transazione verso un’economia intelligente, mentre, sostiene il Parlamento, le autorità avrebbero bisogno di includere requisiti di sicurezza informatica nelle gare per gli appalti pubblici. “L’Ue potrebbe diventare un leader mondiale nella digitalizzazione dell’industria. Tuttavia dobbiamo avanzare con decisione e insieme per affrontare questo cambiamento”, sostiene il relatore della risoluzione (approvata con 571 voti a favore, 32 contrari e 35 astensioni), il tedesco Reinhard Buetikofer (Verdi).
In una seconda risoluzione non legislativa, gli eurodeputati hanno lanciato un appello all’unità degli Stati membri per far avanzare congiuntamente la strategia dello spettro di banda 700Mhz che dovrà garantire una rapida diffusione della rete 5G, “un motore d’innovazione, che porta cambiamenti nelle industrie, sviluppando modelli di business, creando nuove reti e servizi di alta qualità, connettendo nuove industrie e migliorando il servizio per i clienti”, secondo il relatore del secondo documento (passato con 516 sì, 65 no e 42 astensioni), il polacco Michal Boni (Ppe).