Bruxelles – Gli Stati Uniti “non possono semplicemente ritirarsi dall’accordo di Parigi sul Clima”, e il presidente Donald Trump “lo crede perché non è abbastanza vicino al dossier per comprenderlo appieno”. Se lo comprendesse saprebbe che “ci vorrebbero dai 3 ai 4 anni dopo la sua entrata in vigore, nel novembre 2016, per ritirarsi dall’accordo”. Con il suo solito stile diretto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ha commentato l’intenzione di Trump di stracciare gli accordi di Parigi, ma come ha ricordato Juncker non sarà così automatico, “’Questa nozione ‘Io sono Trump, io sono americano, l’America prima e ne uscirò’ semplicemente non accadrà”, ha sentenziato Juncker parlando ieri a un evento a Berlino sul dialogo tra datori di lavoro e parti sociali, e raccontando che “abbiamo cercato di spiegarlo” a Trump con “chiare frasi in tedesco al G7 di Taormina” ma “sembra che non ci siamo riusciti”, però “la legge e legge e va obbedita”.
“Non tutto quello che è legge e non tutto quello che è un accordo internazionale è una fake news, e bisogna farsene una ragione”, ha attaccato Juncker affermando chiaramente di essere “contrario al fatto che noi (europei, ndr) possiamo comportarci come vassalli degli americani” e aggiungendo che per questo “se nelle prossime ore Trump annuncerà che lascia l’accordo di Parigi è allora dovere dell’Europa dire: non è così”. Per Juncker “non si tratta solo del futuro dell’Europa, ma anche del futuro dei popoli in altre parti del mondo”.