Bruxelles – “L’Europa non può essere solo un’Europa del mercato e un’Europa della difesa o della politica estera. Noi abbiamo bisogno anche di un’Europa sociale e siamo venuti a dire questo e a farci sentire”. Queste le parole del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi oggi a Bruxelles per discutere sulla necessità del rilancio delle politiche europee di coesione insieme alla commissaria per la Politica regionale Corina Cretu e i presidenti di altre regioni europee. “L’europa – ha spiegato Rossi – ha due piste politiche fondamentali che dovrebbero intrecciarsi: il mercato, la concorrenza, la circolazione delle merci e dei capitali e accanto a questo, anche per riparare agli effetti che tutto questo produce le politiche di coesione e le politiche dello sviluppo di parità”.
Oltre alla diminuzione dei finanziamenti messi a disposizione per queste politiche, si pone, oggi, anche il “problema Brexit”, visto che la Gran Bretagna contribuisce alle politiche con una cifra che, a detta di Rossi, corrisponde a circa 11 miliardi l’anno. Soldi che presto verranno a mancare. “C’è un problema molto serio – ha spiegato il presidente toscano – “da un lato ridiscutere i contenuti delle nuove politiche di coesione dal 2020 in poi e dall’altro capire anche come rimediare alle risorse che sono necessarie per rilanciare queste politiche, soprattutto per far fronte alla crisi e per fra fronte ai bisogni di sviluppo delle imprese nel settore della ricerca e dell’innovazione, così come alle politiche sociali”.
A questa problematica che terrà impegnate le istituzioni nel ridisegnare i prossimi programmi delle politiche di coesione, il governatore toscano ha proposto una soluzione: “A mio parere la Tobin tax può essere il punto dove andare a cercare nuove risorse colpendo anche le speculazioni finanziarie”. Le risorse provenienti dalla Tobin tax spiega infatti Rossi, “sarebbero più che sufficienti a rimediare alle minori entrate causate dall’uscita della Gran Bretagna. In un anno, la Tobin tax applicata su tutta l’Europa, anche al minimo, porterebbe qualcosa come 50-60 miliardi rispetto ai 10 che si vengono a perdere e questo vorrebbe dire che si potrebbe investire di più”.
Il rilancio di queste politiche “è una battaglia che non sarà semplice – ha ammesso infine il presidente – perché tutti gli Stati hanno troppo paura dei populismi e hanno una tendenza alla nazionalizzazione dei processi”, assicurando tuttavia, di avere ricevuto pieno appoggio da parte della commissaria Cretu. Nessuna rassicurazione particolare riguardo alla proposta avanzata, ma “l’impegno da parte della commissaria per seguire questi obiettivi è forte” ha affermato Rossi, ricordando che alla base dei colloqui avvenuti oggi, così come di quelli che si svolgeranno a settembre, risiede la volontà di “costruire un’Europa unita che sia anche un’Europa sociale”.