Bruxelles – Sale la tensione in Gran Bretagna in vista delle elezioni nazionali, previste per il prossimo 8 giugno. La Brexit è uno dei temi centrali della campagna elettorale, che vede affrontarsi principalmente i Conservatori della premier uscente Theresa May e i Laburisti guidati da Jeremy Corbyn. Quest’ultimo, durante un dibattito televisivo elettorale, ha attaccato May, promettendo che l’addio del Regno Unito all’Unione non avverrà “senza un accordo” con l’Ue se il Labour verrà eletto. Corbyn ha inoltre assicurato di voler “rispettare il risultato del referendum”, ma di voler negoziare anche “un accordo di libero scambio con Bruxelles” e mantenere rapporti stretti con l’Europa.
Il dibattito televisivo, fatto a distanza poiché la leader conservatrice ha rifiutato un confronto in diretta, ha svelato la notevole distanza tra i principali partiti britannici sulla Brexit. Ieri sera May ha affermato ancora una volta che un “no deal (nessun accordo, ndr) è sempre meglio di un cattivo accordo”, una ricetta che continua a ripetere da gennaio, non si capisce se per motivi strategici o perché ne sia davvero convinta. Corbyn ha invece attaccato la presa di posizione dei Tories, sostenendo che “noi (Laburisti, ndr) faremo in modo che ci sarà un accordo”, mostrando di non voler neanche considerare l’ipotesi nefasta di un mancato compromesso con l’Ue.
A poco più di una settimana dalle elezioni britanniche, il dato che emerge è la costante risalita del Labour, passato dal -20% circa nei sondaggi ad un più confortante -6% dai conservatori. Così se fino al mese scorso la vittoria dei Tories sembrava scontata, oggi non è più così. La Brexit resta un tema sul quale i conservatori puntano forte, dato che i britannici confidano maggiormente in May piuttosto che Corbyn per guidare i negoziati con Bruxelles. Ma i laburisti stanno convincendo sempre più persone a votarli, denunciando la catastrofica politica di austerità portata avanti dal governo, che ha messo in crisi le politiche sociali di base nel Paese, dall’istruzione alla sanità. “La scelta in queste elezioni è tra i conservatori che si occuperanno dei pochi e i laburisti che lo faranno per i molti”, ha ribadito ieri Corbyn. Le sue chance di vittoria sembrano dipendere gran parte dalla capacità del partito di spostare l’asse della campagna su questi temi, piuttosto che sulla Brexit tanto cara ai Tories.