Bruxelles – “Rabbia e delusione”, queste le reazioni di Gianni Pittella, capogruppo dell’S&D al Parlamento europeo, e Cecile Kyenge (S&D), vice-presidente dell’Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, rispetto al G7 di Taormina tenutosi la scorsa settimana. I due eurodeputati accusano i grandi leader mondiali di non aver affrontato in modo adeguato le questioni legate al continente africano. “Quello che abbiamo visto è stata una visione egoista e ristretta che ha fallito nel non riconoscere che investire in Africa è essenziale per il futuro dell’Europa e per tutti noi”, hanno affermato i due socialisti, di ritorno da una missione in Nigeria, in un comunicato congiunto.
“Più di 960 milioni di persone vivono nell’Africa subsahariana oggi. In 20 anni, raddoppieranno fino a raggiungere più di 1,565 miliardi. I giovani in età lavorativa passeranno da 278 milioni a 481 milioni. Se queste persone non avranno prospettive di vita migliori o lavori rispettabili in Africa, guarderanno all’Europa per queste cose”, hanno chiarito i due. “L’Europa deve fare passi in avanti nella partnership con l’Africa per una cooperazione più efficace sulla migrazione. L’Europa deve affrontare il problema dell’immigrazione forzata e irregolare alla radice, così che i giovani non siano costretti a rischiare le loro vite per tentare di raggiungere l’Europa”. “Supporto all’educazione, allo sviluppo, agli investimenti, alla lotta contro il terrorismo, così come la garanzia di stabilità democratica e di assistenza umanitaria”. Questi i punti fondamentali su cui è necessario investire in una partnership in cui è previsto un ruolo attivo anche da parte dei paesi africani: “Ho chiesto alle autorità Nigeriane di finalizzare l’accordo sui rimpatri e la riammissione dall’Europa, così come di assicurare un controllo dei confini migliore”.
“Non si tratta di filantropia. Si tratta di un calcolo razionale di interessi. Che ci piaccia o no, il futuro dell’europa è strettamente legato a quello dell’Africa”, hanno chiarito i due, concludendo: “Prima supereremo la propaganda populista come quella portata avanti da Le Pen, Salvini o Orban, prima garantiremo un futuro di pace e stabilità ai nostri figli, Africani ed Europei.”