Bruxelles – A dividere l’Unione europea e gli Stati Uniti in questo momento più delle questioni commerciali e climatiche è la Russia, e le politiche da seguire nei confronti del Cremlino. E’ probabilmente questo il dato politicamente più sensibile dell’incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e i leader delle istituzioni comunitarie. A Bruxelles l’inquilino della Casa Bianca si è fermato per un ora a discutere con i presidenti di Commissione europea Jean-Claude Juncker e Consiglio europeo, Donald Tusk, il quale ha insistito sulla necessità di collaborare sulla base di valori democratici.
L’esito non è dei migliori, a giudicare dal breve resoconto offerto dal presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk. “La mia impressione è che siamo d’accordo su molti temi, ma non sono sicuro al cento per cento di poter dire, oggi, che sulla Russia abbiamo una posizione comune né che abbiamo la stessa opinione”. Un aspetto non da poco. L’Ue vorrebbe maggiore fermezza nei confronti della repubblica russa, mentre da parte statunitense la linea politica sembra essere decisamente più ‘soft’.
Non entra nel merito Tusk, non articola una dichiarazione che comunque segna una divisione tra l’Ue e la nuova amministrazione americana. In chiave politica e geopolitica il dossier russo è di quelli rilevanti. Al termine dell’incontro lo stesso Tusk ha tenuto a condividere il messaggio personale espresso al presidente degli Stati Uniti in occasione dell’incontro a porte chiuse: non vanno dimenticati i valori. “La nostra cooperazione deve essere basata sui valori cardine dell’occidente, quali la democrazia, il rispetto dei diritti umani e della dignità umana”. Parole che sanno di critica implicita al sistema russo, che quanto a diritti umani lascia più di qualche dubbio. Più che “America first”, lo slogan usato da Trump in campagna elettorale, “values and principles first”, ha scandito in inglese il presidente del Consiglio europeo. “Valori e principi devono venire prima degli interessi economici, questo è il modo in cui Ue e Stati Uniti dovrebbero lavorare”.
Come si articoleranno le relazioni future non è chiaro. Tusk ha ammesso di aver visto una stessa linea di Trump per quanto riguarda sicurezza, lotta al terrorismo “e non devo spiegarvi perché”. Ma “restano questioni aperti alcuni temi quali commercio e clima”, a cui si aggiunge una parte dell’agenda di politica estera, come detto. Non certo il massimo, in fatto di premesse.
Ecco la dichiarazione di Tusk alla stampa.
Ci sarebbe da entrambe le parti la volontà a lavorare sulle questioni commerciali, anche se non è ancora definito in che modo e su quali dossier. Un portavoce della Commissione europea assicura che nel corso dell’incontro Juncker ha ricordato la natura “win-win” (vale a dire vantaggiosa per entrambe le parti) di politiche commerciali comuni, e un action plan sul commercio sarà oggetto di lavoro bilaterale, assicurano a Bruxelles. Non è chiaro se questo possa significare un rilancio del Ttip, l’accordo di libero scambio che Ue e Usa stavano negoziando e attualmente congelato. Al di là delle parole di rito, bisognerà vedere quanto tali dichiarazioni troveranno seguito.