Bruxelles – A livello mondiale quasi 2,8 milioni di tonnellate di imballaggi vengono utilizzati al minuto, mentre in Francia ne vengono gettate 115 tonnellate ogni giorno. Sono i numeri allarmanti dei rifiuti prodotti da McDonald’s e rivelati in un rapporto dell’Ong ‘Zero Waste France’.
I rifiuti dei negozi della famosa catena di fast food si basano sul principio dell’uso unico e sono aumentati di circa il 20% tra il 2013 e il 2015 in Francia, secondo mercato mondiale di McDonald’s (dietro agli Stati Uniti) in termini di cifre d’affari. Eppure – denuncia l’Ong – invece di aumentare, il tasso di riciclo dei rifiuti sta diminuendo: dal 26,5% al 25% nello stesso periodo, mentre nei Paesi vicini (Germania, Olanda e Paesi Bassi), supera il 90%. Numeri imputabili alle politiche di riciclaggio, lontane dall’essere generalizzate nei ristoranti, sottolinea Zero Waste. In più, lamenta il rapporto, si è assistito a una crescita dei rifiuti organici (dal 13% del totale nel 2013 al 20,3% nel 2015), il che comporta un maggiore spreco nella preparazione dei pasti.
Per Zero Waste è fondamentale che McDonald’s dia il buon esempio alle altre catene di fast food: un miglioramento delle sue pratiche “potrebbe avere un impatto considerabile e funzionare come riferimento per tutto il settore”, ha affermato Laura Châtel, responsabile legale di Zero Waste France. L’Ong suggerisce di “generalizzare la cernita degli imballaggi e dei rifiuti organici”, ma anche di “realizzare un sistema di consegna che fornisca scatole o bicchieri riutilizzabili che i clienti potrebbero riportare”. Una rivoluzione verde, che – temono gli autori del rapporto – o partirà dall’esempio, anche in termini di immagine, di giganti come McDonald’s o non partirà affatto.