Bruxelles – La Commissione europea e la Francia più unite che mai. E’ quanto emerso dopo l’incontro di oggi a Bruxelles tra il nuovo presidente francese Emmanuel Macron e quello dell’esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker, che si sono scambiati una serie di attestati di stima. Una chiara unione d’intenti, per la prima volta dopo tanto tempo, sulla base di alcuni temi chiave: su tutti la necessità di un’Europa sociale e la volontà di cambiare l’Ue nei suoi aspetti poco funzionali o problematici.
“Ho acquisito la convinzione che il nuovo presidente francese sarà, non direi un complice, ma un alleato della Commissione per tutto quello che riguarda l’Europa e la sua integrazione futura”, ha sottolineato Juncker durante il suo breve discorso, aggiungendo: “E’ la prima volta che un presidente viene a farmi visita e parla subito del sociale. Ma non sono sorpreso”. Poi il presidente della Commissione ha dichiarato: “Abbiamo discusso delle modifiche della Commissione sulla direttiva dei lavoratori distaccati. Pensiamo che lo stesso lavoro debba essere retribuito in ogni luogo allo stesso modo. Dobbiamo combattere contro il dumping sociale e quello fiscale allo stesso tempo”.
“Sono felice della mia prima visita (da presidente, ndr) a Bruxelles. Il 7 maggio i francesi hanno votato su un programma chiaramente europeista. Da parte mia difenderò la visione di un’Europa che protegge”, ha affermato Macron. “La Francia farà le riforme e migliorerà le sue regole, ma abbiamo bisogno anche di un’Ue che protegga”, ha aggiunto il presidente francese che ha poi elencato le sue priorità: “Un’Europa che protegge vuol dire un’Europa coerente nelle regole del distacco dei lavoratori, che lavora sulla convergenza fiscale e sulla reciprocità commerciale, su una politica difesa, sulla riforma del diritto d’asilo. Per questo voglio lavorare insieme per una maggiore ambizione europea. Vale anche per l’Eurozona, per la quale dobbiamo avere una visione di lungo termine e rilanciare gli investimenti”.
“Sono tutti temi di cui ho parlato nella mia campagna e dei quali ho discusso la settimana scorsa con la cancelliera Merkel”, ha detto Macron, sottolineando che “metterò in opera metodicamente per quanto riguarda le mie prerogative all’interno della Francia e per quanto riguarda la responsabilità condivisa”. “Avrete un alleato nella Francia su tutto quello che rafforza l’Europa, ciò che la rende più comprensibile davanti ai suoi concittadini e che ci rende più efficaci e giusti”, ha concluso il presidente francese confermando la fiducia di Juncker. Poi, ad una domanda sulla dibattuta direttiva sul distaccamento dei lavoratori, Macron ha risposto: “Il rischio è che l’Europa diventi incomprensibile per i suoi cittadini e quindi non possiamo difenderla. Oggi il distaccamento dei lavoratori negli altri Paesi membri, in particolare in Francia, indebolisce l’Ue, alimenta estremismi e persino odio. Sono a favore dell’Europa, ma penso che possa essere migliorata”.
Il presidente francese ha parlato anche del suo primo incontro col suo omologo statunitense Donald Trump: “E’ stato un lungo scambio, diretto e molto franco, basato sul pragmatismo. Non abbiamo le stesse letture su tutti i dossier, ma la volontà di unire i nostri sforzi. Per esempio siamo d’accordo nella lotta al terrorismo e nella riduzione dei loro finanziamenti. Abbiamo parlato anche della crisi siriana e spero riusciremo ad associare tutte le parti del conflitto per creare una strategia diplomatica inclusiva”, ha detto Macron, aggiungendo di “aver ricordato (a Trump, ndr), l’importanza politica per noi dell’accordo di Parigi sul clima”. “Il suo impegno – ha aggiunto è molto importante per la comunità internazionale. Non vogliamo che sia una decisione precipitosa da parte degli Stati Uniti su questo argomento, è nostra responsabilità mantenere un approccio globale in materia”. “E’ stato un incontro molto positivo, ed è importante perché abbiamo bisogno di lavorare in maniera molto stretta con gli Stati Uniti su tutti i campi”, ha concluso Macron.