Bruxelles – Il Vertice Nato di oggi a Bruxelles è “un incontro importante per confermare l’importanza dei legame transatlantici, che sono da sempre un pilastro della nostra politica estera”, e che “sono molto importanti sul piano della stabilità internazionale, in un momento cruciale come questo, caratterizzato dalla barbarie della sfida del terrorismo”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al suo arrivo al quartier generale dell’Alleanza Atlantica dove oggi si riuniranno i leader dei 28 Paesi membri, compresi lo statunitense Donald Trump e il turco Recep Tayyip Erdoğan.
Tra le decisioni che verranno prese c’è anche quella dell’ingresso della Nato nella coalizione anti-Isis. Nella lotta contro lo stato islamico “noi siamo impegnatissimi, soprattutto in Iraq, dove dopo gli Stati Uniti siamo il secondo Paese che contribuisce di più in termini di presenze militari”, ha rivendicato Gentiloni. “E poi siamo da sempre molto impegnati a sottolineare un’impostazione che non può che essere, oltre che militare, anche politica”, e che chiede il “coinvolgimento di tutte le forze possibili per risolvere i temi della minaccia terroristica, inclusa, in molti scenari locali, anche la Russia”, ha aggiunto. Per Gentiloni la lotta al terrorismo non si fa solo sul piano militare, ma anche “sul piano culturale”, un tema su cui “l’Italia ha sempre insistito”, convinta del fatto che “certo devi vincere la partita sul piano militare, ma devi vincerla anche sul terreno culturale”. “L’unità, da questo punto di vista, delle due sponde dell’Atlantico è molto importante”, ritiene Gentiloni.
Il presidente del Consiglio domani a Taormina dovrà presiedere il G7 e lì, ha anticipato, “su proposta italiana sottoscriveremo una dichiarazione comune contro il terrorismo, per ribadire in modo solenne questo impegno da parte dei Paesi del G7”. Quello di domani “sarà un confronto su temi che interessano centinaia di milioni di persone, forse interessano si potrebbe dire l’umanità intera, perché parliamo delle questioni legate al cambiamento climatico, delle questioni legate ai commerci, alle migrazioni, ai rapporti con l’Africa”. Insomma “non sarà un confronto semplice”, ma l’Italia che svolge quest’anno la funzione di presidenza “cercherà di renderlo un confronto utile e come sempre in questi casi è capace di far convergere le posizioni”, e quindi “anche l’incontro di oggi da un punto di vista italiano è un’occasione in più per preparare il vertice del G7”, ha concluso il premier.