Roma – Il 43° Vertice G7, a presidenza italiana, “rischia di rimanere ostaggio della paura, condizionato da uno scenario internazionale sempre più incerto e dalle minacce di terrorismo”. Lo denuncia Action Aid, secondo la quale “l’agenda dei Sette Grandi sembra destinata a concentrarsi sulle questioni immediate di sicurezza, crisi economica, emergenze e conflitti, rinunciando a prendere impegni per risolvere le sfide del futuro, quelle dello sviluppo sostenibile, dal punto di vista economico, sociale e ambientale”.
L’associazione auspica che l’appuntamento di Taormina non sia “un’opportunità sprecata: c’è bisogno più che mai di un G7 utile e concreto. ActionAid chiede ai sette leader di ‘aprire le orecchie’, di non limitarsi ad affrontare solo i dossier urgenti, e di trovare strategie efficaci per affrontare alla radice il fenomeno delle migrazioni e dell’accoglienza, rimuovere le cause profonde delle disuguaglianze e della povertà, garantire la sicurezza alimentare e la giustizia economica mettendo al centro le donne”.
Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia, si augura che “dal punto di vista politico non ci si trovi davanti a un nulla di fatto, per non minare ulteriormente la fiducia di elettori e cittadini, e che una serie di temi centrali per l’agenda internazionale non siano annacquati in una dichiarazione finale tutta incentrata sulla difesa dei propri confini e con posizioni sui fenomeni migratori ancora più regressive rispetto all’ultimo Vertice del Giappone”.
“Nel mondo, secondo le Nazioni Unite, 795 milioni di persone soffrono ancora la fame, mentre il fenomeno delle migrazioni richiede una risposta congiunta che faccia leva su accoglienza, integrazione e valorizzazione dei migranti. Il G7 – dice De Ponte – può avere un grande valore aggiunto per assicurare un’azione coordinata a livello globale. Per questo a Taormina i leader devono prendere impegni concreti e misurabili nel tempo”.
Per assicurare uno sviluppo duraturo ed equo, secondo Action Aid, “è inoltre necessario dare priorità ai diritti e all’empowerment delle donne nell’agenda per la sicurezza alimentare e per la tutela delle risorse naturali e promuovere sevizi per ridurre e redistribuire il lavoro di cura: a livello globale, per ogni ora dedicata dagli uomini al lavoro di cura, le donne ne dedicano ben 2,5”.