Sarà il G7 degli esordienti quello del prossimo 26 e 27 maggio a Taormina. La “Perla dello Ionio” sarà teatro della prima stretta di mano tra Donald Trump ed Emmanuel Macron, oltre che l’”esordio” del premier Paolo Gentiloni. Sulle sponde siciliane sono attesi i leader di Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Italia, Canada e Unione Europea per affrontare tematiche quali diritto al cibo e sicurezza alimentare, salute e sanità globale, parità di genere, mobilità e migrazioni.
Non potrà mancare un focus sulla questione ambientale, un confronto sull’attuazione dell’Accordo di Parigi e sull’impellenza di un processo di decarbonizzazione globale. Tema delicato viste le difficoltà del passaggio da energie fossili a rinnovabili, con la voce fuori dal coro del presidente Trump rispetto agli accordi sul clima, nonostante gli Usa siano ai minimi storici per emissioni di CO2, la Cina che ha abbandonato la sua indole inquinante per essere uno dei principali investitori in energie pulite e le economie in via di sviluppo ancora poco attente alla questione climatica.
Di questo e di altro si è parlato all’evento “Energia tra fatti, comunicazione, comunità”, una tre giorni (18 – 20 maggio) di formazione e discussione nella suggestiva cornice della città di Trevi. Un incontro promosso dal World Energy Council (Wec) Italia, AskaNews e GLOBE – Associazione nazionale per il clima, che ha coinvolto imprese, politici, stakeholder e media, basato sulla pratica del think tank all’americana: tavole rotonde per raccogliere pareri e analizzare i punti della nuova Strategia Energetica Nazionale (Sen), che verrà sottoposto a consultazione pubblica per trenta giorni.
Fulcro della discussione è stato il concetto di transizione sostenibile, da un punto di vista sia ambientale che sociale: l’obiettivo è una conversione delle fonti di approvvigionamento energetico, a favore delle rinnovabili, e il passaggio da un’economia chiusa a una circolare, che reinvesta nei propri scarti di produzione. Come ha chiarito Silvia Francescon, a capo della sede romana dell’European Council on Foreign Relations: “Parlare di energia significa parlare di dove si va a investire, quali posti di lavoro si vanno a creare e quali posti di lavoro possono soffrire. Ecco perché parlo di transizione equa, che non lasci nessuno indietro”. Una riconversione del mercato da rendere il meno traumatica possibile per tutti gli attori coinvolti, compresi i cittadini. Per questi ultimi la responsabilità dei media gioca un ruolo fondamentale, come sottolineato più volte nella tre giorni. “La narrazione mediatica tendenzialmente oggi antepone l’esigenza commerciale a quella di contribuire a svolgere una funzione didattica su tematiche come queste, così complesse e impegnative”, spiega il senatore Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa. “Intanto la politica faccia il suo dovere, augurandoci che la comunicazione sappia fare tesoro di questa esigenza”: questione non facile, ma dalla cittadina umbra sono arrivati segnali positivi, di buon auspicio per l’imminente G7.
Anna M. Colacori, Salvatore Tancovi