Bruxelles – Per José Mourinho non sarà una partita come le altre. Stasera il suo Manchester United è chiamato a vincere contro l’Ajax per alzare al cielo il trofeo dell’Europa league e soprattutto per qualificarsi alla prossima Champions. Un successo “obbligato” per almeno due motivi: lo United è nettamente favorito per quantità di campioni in campo (compreso quello in panchina) e budget a disposizione; in più, i Red Devils devono farsi perdonare un’altra stagione da dimenticare in Premier league, terminata al sesto posto, 24 punti dietro il Chelsea di Antonio Conte.
Lo Special One – come viene chiamato Mourinho oltremanica – ha già vinto due trofei in stagione: prima il Community Shield, in agosto contro il Leicester di Ranieri, poi la Coppa di Lega in febbraio contro il Southampton, quando Ibrahimovic rese inutile la doppietta di Gabbiadini. L’allenatore portoghese, dal 2003, ha sempre vinto almeno un trofeo ogni anno solare. Si capisce come mai la dirigenza del Man U l’abbia scelto per non far rimpiangere il guru Sir Alex Ferguson: vincere è il suo mestiere.
Stasera i suoi giocatori – orfani di Ibra, fermato a metà aprile da un grave infortunio – si troveranno davanti un avversario duro da battere: l’Ajax allenato da Peter Bosz. Forti e spensierati, i ragazzi terribili del club olandese non hanno nulla da perdere e non vedono l’ora di affrontare il grande Manchester a Stoccolma. Una finale tra due club blasonati – entrambi i più vincenti in patria: 33 Eredivisie l’Ajax, 20 First League/Premier League lo United – che ridà smalto a un trofeo spesso snobbato. Chi vincerà stasera potrà inoltre accedere direttamente alla prossima edizione della Champions League, il vero obiettivo di Mourinho, che non potrebbe sopportare un’altra stagione nell’Europa di serie b.
Ajax e United: due filosofie, societarie e tecniche, completamente opposte. La squadra olandese, uno dei quattro club – insieme a Bayern Monaco, Chelsea e Juventus – capace di trionfare in tutte e tre le competizioni europee, nel 2016 ha registrato un giro d’affari di appena 93 milioni; i Red Devils, nella classifica 2017 dei club più ricchi di Deloitte, si sono piazzati al primo posto con 689 milioni di euro di ricavi. L’Ajax, conosciuta in tutta Europa per il suo vivaio, punta da sempre sui giovani: il capitano della squadra, Davy Klaassen, ha solo 24 anni. Lo United in estate si è aggiudicato il titolo di regina del mercato comprando dalla Juventus il costosissimo Pogba, Ibrahimovic e Mkhitaryan.
Il Manchester, ancora scosso dalla strage di lunedì sera, si gioca le sue chance di aggiungere l’unico trofeo che manca in bacheca. Chance elevate se si guarda all’incredibile record di Mourinho: il portoghese in carriera ha vinto 11 finali sulle 13 disputate da allenatore, e in quelle europee non ha mai fallito. Il suo ultimo trionfo continentale data al 22 maggio 2010: quando sulla panchina dell’Inter vinse la Champions League e lo storico ‘Triplete’. Da allora lo Special One non ha più alzato al cielo una coppa europea. Stasera si gioca il rilancio che attende dai tempi sfortunati col Real Madrid. O si vince o si muore, come piace a lui.
Probabili formazioni:
Ajax (4-3-3): Onana; Veltman, Sanchez, De Ligt, Riedewald; Klaassen, Schone, Ziyech; Traore, Dolberg, Younes.
Manchester United (4-3-3): Romero; Valencia, Jones, Blind, Darmian; Carrick, Herrera, Pogba; Lingard, Rashford, Mkhitaryan.
Arbitro: Skomina (Slovenia). Stadio: Friends Arena, Stoccolma Ore: 20.45
#UELfinal: matchday
The trophy and a #UCL place at stake.
Who will claim the prize?How to watch: https://t.co/N60dwl1KLu pic.twitter.com/ipXvsvtg3H
— UEFA Europa League (@EuropaLeague) May 24, 2017