Bruxelles – Inclusività, pace e ritorno della politica: sono le parole chiave emerse dalla conferenza stampa tenuta dal Quartetto per la Libia (Unione europea, Lega araba, Unione africana e Nazioni unite) al termine dell’incontro odierno a Bruxelles. L’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini ha ospitato nella sede delle istituzioni europee l’Alto rappresentante dell’Unione africana per la Libia Jakaya Kikwete, il Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, e il Rappresentante speciale dell’Onu per la Libia Martin Kobler.
“Abbiamo avuto uno scambio positivo per diverse ore. Ribadiamo il nostro impegno per l’integrità territoriale della Libia e invochiamo l’urgente bisogno di una soluzione pacifica a conduzione libica”, ha annunciato Mogherini durante la conferenza stampa, aggiungendo che il Quartetto “condanna l’uso di armi da parte di qualsiasi forza libica così come di ogni intervento militare internazionale”. “Chiediamo a tutte le parti di evitare ogni atto di violenza che potrebbe minare la conclusione di un accordo per porre fine al conflitto”, ha poi detto l’Alto rappresentante dell’Ue a nome del Quartetto, sottolineando la necessità di “consolidare le stabilità e la sicurezza ai confini libici”.
L’obiettivo delle quattro istituzioni è assicurare la pace per poi favorire una vera transizione democratica: “Elogiamo gli sforzi nella redazione di una nuova Costituzione per dare il via al più presto a elezioni generali e presidenziali”, ha affermato Mogherini. “Il Quartetto continua a incoraggiare tutte le parti libiche a impegnarsi in un dialogo costruttivo e inclusivo per implementare l’Accordo politico”, ha aggiunto, facendo riferimento al patto tra le forze libiche concluso a Skhirat nel dicembre 2015 e il cui mantenimento è ancora minacciato da alcune parti, come la milizia guidata dal Tenente generale Khalīfa Belqāsim Haftar, legato al governo non riconosciuto di Tobruk. Mogherini ha inoltre espresso “apprezzamento per gli sforzi regionali nel risolvere conflitto, in particolare dopo la riunione dei vicini della Libia tenuta a maggio”. “Incoraggiamo l’Onu a prendere qualsiasi iniziativa per favorire una soluzione pacifica. Abbiamo condiviso informazioni e analisi sui prossimi passi da compiere. Le nostre istituzioni sono impegnate a lavorare nel modo più coordinato possibile”, ha concluso l’Alto rappresentante dell’Ue.
Alla domanda sulle condizioni dei migranti nei campi di detenzione libici, Mogherini ha risposto: “L’Ue sta collaborando da tempo con l’Unhcr (Alto comitato Onu per i rifugiati, ndr) e l’Iom (Organizzazione internazionale per le migrazioni, ndr), supportiamo il loro lavoro per garantire buone condizioni di vita e il rispetto dei diritti umani dei migranti. Parliamo anche con le autorità libiche affinché collaborino con l’Iom”. “Serve anche un lavoro in mare per salvare vite, ce ne occupiamo attraverso l’operazione Sophia, ma anche nel deserto e all’interno della Libia”; ha aggiunto, sottolineando la necessità di “favorire i ritorni dai campi di detenzione: dall’inizio del 2017 l’Iom ha già organizzato più ritorni dalla Libia che nell’interno anno passato. Ma non è ancora abbastanza. i diritti umani e le condizioni di vita non sono protetti adeguatamente. Per questo dobbiamo dare il nostro appoggio a livello europeo per migliorare la situazione”.
Si è trattato della seconda riunione del Quartetto, che ha lo scopo di coordinare gli sforzi delle istituzioni coinvolte nell’assistere la Libia nella sua transizione democratica, dopo quella del Cairo lo scorso 18 marzo. Il prossimo incontro tra i quattro – ha annunciato Mogherini – si terrà ad Addis Abeba (Etiopia), nella cornice dell’Unione africana.