Bruxelles – Le tasse si pagano nel Paese in cui si lavora o nel proprio Paese di origine. Presto in tutti gli Stati europei finirà il problema della doppia imposizione che costringe spesso gli expat a lunghi contenzioni legali per ottenere la restituzione dei contributi fiscali versati in due Stati diversi. L’Unione europea sempre più vicina a un meccanismo che elimina questi contenziosi legati alla doppia tassazione in Europa. I ministri dell’Economia degli Stati membri riuniti nell’Ecofin hanno trovato una posizione comune sul dossier, che adesso dovrà ricevere il via libera del Parlamento prima dell’adozione formale e definitiva del Consiglio. I governi avranno tempo fino al 30 giugno 2019 per recepire le nuove regole, che si applicheranno a tutte le controversie notificate a partire da quella stessa data e riferite all’anno fiscale 2018 e successivi.
Molti Stati europei hanno già degli accordi bilaterali per evitare la doppia imposizione, come ad esempio Belgio e Italia, ma non tutti. In base alle regole, se non si riesce a trovare una soluzione a livello di autorità competenti nazionali, si crea un consiglio consultivo, formato da sei membri, chiamato a lavorare al caso. Con le modifiche apportate in sede Ecofin, se anche questo consiglio consultivo non dovesse servire a raggiungere un accordo, si potrà istituire una struttura permanente per affrontare i casi di risoluzione delle controversie (commissione per la risoluzione alternativa delle controversie), formata da arbitri indipendenti nominati dagli Stati, che dovranno rendere pubblica la lista dei nominati.
Gli arbitri non devono essere dipendenti di società di consulenza fiscale né aver dato consigli fiscali su base professionale, e salvo decisione contraria il panel deve essere presieduto da un giudice. Ogni Stato membro deve nominare tre arbitri competenti e indipendenti, in grado di agire “con imparzialità e integrità”. I costi della procedura della commissione consultiva o della commissione per la risoluzione alternativa delle controversie, diversi da quelli sostenuti dai contribuenti, sono ripartiti equamente tra gli Stati membri. Il meccanismo di risoluzione delle controversie sarà applicato anche alle questioni che non hanno a che fare con la doppia tassazione, ma è privata la possibilità di escluderli dal meccanismo, decidendo volta per volta sulla base del singolo caso.
La doppia imposizione è uno dei principali problemi incontrati dalle imprese che operano in vari paesi, che si presenta quando Stati membri diversi tassano lo stesso reddito da impresa. Tale situazione può originare costi e oneri amministrativi supplementari e avere ripercussioni negative sugli investimenti transfrontalieri nell’Ue.