Roma – L’Italia ha già attivato la propria task force nazionale per proteggere il patrimonio artistico a rischio, dando seguito alla risoluzione dell’Unesco, sostenuta con forza dallo stesso governo italiano, per la creazione dei cosiddetti ‘caschi blu della cultura’. Adesso, secondo il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, “si deve fare un ulteriore salto di qualità” ed è l’Unione europea a dover “dare un’accelerazione”. Per questo, annuncia il ministro nel corso di un incontro internazionale sulla documentazione dei beni artistici a rischio, “porremo questo tema anche all’incontro di martedì prossimo tra i ministri della Cultura europei in occasione del Consiglio Ue”.
La proposta è di “un’intesa di collaborazione fra le forze di Polizia e le forze armate dei diversi Paesi, che anticiperebbe anche il tema enorme della difesa europea”, indica l’esponente dell’esecutivo. “Perché non avere una task force europea?”, chiede il ministro. “Tutti speriamo che il terrorismo si esaurisca più in fretta possibile”, aggiunge, “ma le calamità naturali non finiranno e ogni volta vengono affrontate, anche sul tema della tutela del patrimonio, con interventi episodici”. Al contrario, indica, bisognerebbe “avere uno strumento predefinito di cui l’Unione europea si dota per intervenire con degli standard base”.