Bruxelles – Fuoco e fiamme contro l’austerità. Ieri sera Atene è stata di nuovo teatro di scontri, con bombe molotov lanciate verso i poliziotti schierati in tenuta antisommossa. Scontri scoppiati di fronte al Parlamento greco mentre i deputati approvavano il nuovo pacchetto di misure di austerità concordato dal governo di Alexis Tsipras e i creditori internazionali, che includono un nuovo taglio alle pensioni e l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale.
Mentre la votazione era in corso, all’esterno dell’edificio decine di giovani con il volto coperto hanno cercato di avvicinarsi al palazzo lanciando bottiglie molotov. La polizia li ha respinti ricorrendo al lancio di gas lacrimogeni. La protesta segue le imponenti manifestazioni di piazza che hanno paralizzato la Grecia negli scorsi giorni, con circa 12.000 persone scese per le strade ad Atene ed altre decine di migliaia nelle principali città, da Salonicco a Patrasso.
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Quelle adottate ieri sera sono misure di taglio del debito necessarie per sbloccare una tranche di prestiti che servono ad Atene per rimborsare in luglio 7 miliardi di euro di debito ai suoi creditori: Ue, Bce e Fmi. Davanti a nuove misure di austerità, è però esplosa la rabbia dei greci, che si vedono costretti – soprattutto i pensionati – a pagare ancora una volta un conto salatissimo, nonostante i tanti sacrifici già fatti negli anni scorsi. Il 22 maggio prossimo l’Eurogruppo dovrà pronunciarsi sull’accordo raggiunto tra Grecia e creditori, e sull’esborso della nuova tranche di aiuti. I già citati 7 miliardi di euro non verranno resi disponibili prima di quattro-cinque settimane dopo il via libera.