Bruxelles – Dal Parlamento europeo riunito a Strasburgo arriva un coro di condanne alle gravi violazioni dei diritti umani di cui risulta vittima la comunità Lgbti in Cecenia. Gli europarlamentari hanno ribadito la necessità di un’azione concreta da parte dell’Unione Europea di fronte a una situazione che secondo il liberale Petras Auštrevičius non costituisce “una campagna isolata, ma un comune denominatore che rappresenta la situazione dei diritti umani in Russia più in generale”. “Ricordiamo che nel marzo di quest’anno Mosca ha approvato una normativa arretrata che depenalizzato la violenza domestica ed ora siamo testimoni della situazione attuale”, ha concluso il deputato.
“Vorrei aver perso la coscienza, affinché mi lasciassero in pace. Invece loro continuavano con le scosse elettriche”, ha detto la socialista Elena Valenciano leggendo le parole di un giovane omosessuale ceceno riuscito a scappare dai suoi aguzzini. Le accuse sono venute da tutti i gruppi parlamentari che hanno garantito ampio appoggio al voto domani (giovedì), il giorno dopo la giornata internazionale contro l’omofobia, una giornata in cui “si può festeggiare poco”, ha affermato il conservatore Mark Demesmaeker, relatore della risoluzione. “È ancora inverno nel Caucaso, forse non da calendario, ma in senso figurato certamente. Le persecuzioni, le torture, le uccisioni e le segregazioni in campi di martirio sono inaccettabili, scioccanti e devono essere condannate”, ha affermato il relatore.
I parlamentari hanno chiesto la liberazione delle persone rapite, l’avvio di un’inchiesta da parte del Governo di Vladimir Putin volta alla verifica dei fatti e al perseguimento dei responsabili, esortando l’Unione e gli Stati membri ad agire: “Tutti gli Stati membri devono accogliere queste persone che non sono sicure in Russia. Le ambasciate europee devono fornire visti affinché possano chiedere asilo all’interno dell’Ue” ha esortato la socialista Sylvie Guillaume. Il commissario agli Aiuti umanitari, Christos Stylianides , ha accolto positivamente l’intesa mostrata dai diversi gruppi parlamentari e ha ricordato gli sforzi già messi in atto da parte della diplomazia europea sulla questione.