Bruxelles – Un’operazione congiunta tra i servizi di polizia di Spagna, Grecia e Belgio ha condotto all’arresto di otto persone, sette in Spagna e una in Grecia, accusate di aver facilitato l’entrata illegale di migranti sul territorio europeo e la fornitura di documenti falsi. A comunicarlo è l’Europol, responsabile del coordinamento delle operazioni portate avanti nel corso degli ultimi due anni, insieme a Eurojust e al Centro Europeo contro il traffico di migranti (EMSC).
L’operazione denominata “Yoghi” ha avuto inizio nel 2015 con l’arresto di uno spagnolo, per il trasferimento di documenti falsi tra Madrid e Atene, che le indagini hanno rivelato essere membro di un’organizzazione criminale coinvolta nel traffico dei migranti con legami in diversi Paesi europei. Alcune perquisizioni portate avanti simultaneamente a Madrid, Atene e Bruxelles hanno condotto alla confisca di 100mila euro in contanti e ricevute di trasferimenti bancari, oltre che a telefoni cellulari e dispositivi elettronici di memorizzazione dei dati.
Secondo la nota pubblicata da Europol, il leader della rete criminale, siriano di nazionalità e in continuo spostamento tra la Spagna e il Belgio, aveva il compito di supervisionare il trasporto di migranti irregolari all’interno di diversi Paesi europei e il loro trasferimento, principalmente verso i paesi del nord Europa. Il fratello invece, secondo pilastro dell’organizzazione che ha operato indisturbata per 10 anni, era responsabile della distribuzione dei documenti falsi prodotti in Grecia. I migranti provenienti dal Medio Oriente, principalmente da Siria, Afganistan e Iraq, arrivavano a pagare cifre fino ai 3000 euro per ottenere i documenti necessari all’ingresso e allo spostamento nell’area Schengen.