Roma – “Nessuno pensi che l’Italia romperà in solitaria con i propri alleati” europei e atlantici, “ma nessuno creda che decisioni come quelle del rinnovo delle sanzioni” contro la Federazione russa “possano essere prese con il pilota automatico e senza una vera discussione sullo stato della situazione” in Ucraina. In visita ufficiale a Sochi, dove è stato accolto dal presidente russo Vladimir Putin, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è netto nel ribadire la posizione italiana sulle restrizioni commerciali adottate dall’Unione europea nei confronti di Mosca per il suo ruolo nella crisi ucraina.
“Lo sforzo che abbiamo sempre fatto, nell’ambito dell’Ue e della Nato, è sottolineare che non ci può esserci un automatismo nel rinnovo delle sanzioni”, ha rimarcato Gentiloni in conferenza stampa con Putin, dopo aver celebrato la stipula di diversi accordi che, dal settore delle infrastrutture a quello dell’energia, hanno visto protagoniste aziende del calibro di Anas ed Eni, solo per citarne un paio. Secondo l’inquilino di Palazzo Chigi, “bisogna fare una discussione seria” sull’attuazione degli accordi di Minsk. Resta fermo “l’obbiettivo dell’unità europea e dell’Alleanza atlantica”, indica, ma “dobbiamo dirci chiaramente come stanno le cose” sul terreno e, questo è il sottinteso di Gentiloni, individuare le responsabilità dei mancati passi avanti.
Gentiloni ha anche acquisito il messaggio di Putin per il prossimo vertice G7 di Taormina. Un messaggio che “è segreto”, indica Putin, ma che per Gentiloni parte dal presupposto che Mosca ha un ruolo “fondamentale” in tutti i principali dossier internazionali, e dunque “bisogna trovare i punti di contatto” per avvicinare le posizioni e individuare le soluzioni che possano “in modo naturale” riportare il G7 al formato G8 che includeva appunto anche la Russia.