Bruxelles – Un accordo di libero scambio tra il Regno Unito e l’Unione europea “che è quello che ha scelto il Paese” quando ha optato per la Brexit, “anche se ambizioso e ampio non significa partecipazione al Mercato unico o a una delle sue parti”. Lo ha ribadito il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in un’audizione in Plenaria a Strasburgo sull’ultimo Vertice Ue, il primo formale a Ventisette, che ha affrontato il tema del divorzio con il Regno Unito. Allo stesso tempo, ha aggiunto Tusk, “ogni accordo di libero scambio dovrà assicurare parità di condizioni e salvaguardie contro pratiche sleali ad esempio sulla tassazione”, ha avvertito Tusk.
Per il capo negoziatore dell’Ue, Michel Barnier, nei negoziati “che non sono ancora iniziati”, ha sottolineato, in attesa dei risultati delle elezioni dell’8 giugno in Gran Bretagna, bisogna “costruire le basi per una fiducia duratura di cui abbiamo bisogno per creare la nuova relazione”. “È il Regno Unito che ha deciso di lasciare l’Ue, non il contrario, e per quanto rimpiangiamo questa decisione dobbiamo metterla in opera”, ha affermato Barnier mettendo in guardia sul fatto che dopo la Brexit “non sarà ‘business as usual’”, e che nessuno “deve sottostimare le conseguenze del divorzio né la sua complessità giuridica”, e su questo punto ha invitato tutti a “dire la verità ai cittadini”, un invito che sembra rivolto soprattutto ai britannici che sono impegnati in una serrata campagna elettorale in cui il tema della Brexit è assolutamente centrale.
“Noi vogliamo un accordo giusto, che protegga gli interessi dei cittadini, che rispetti i principi e gli obblighi che derivano dai nostri Trattati, e che consenta di avere il Regno Unito come nostro stretto partner nel futuro, anche se naturalmente un non membro non potrà mai avere gli stessi benefici di uno Stato membro”, ha dichiarato Roberto Gualtieri (PD), presidente della commissione Problemi economici e e membro del team negoziale del Parlamento europeo sulla Brexit.