Bruxelles – In Turchia c’è una “totale assenza di civiltà, umanità e dignità”. Questa è l’accusa lanciata dal presidente ed eurodeputato del gruppo Socialisti e democratici al Parlamento europeo, Gianni Pittela, di ritorno dal suo viaggio ad Ankara, dove ha incontrato esponenti dell’opposizione al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.
Un Paese, la Turchia, che secondo Pittella si sta lentamente trasformando in un “processificio”. “Sono udienze che durano cinque minuti”, ha dichiarato l’eurodeputato, “e servono all’accusa per rinviare i processi, prolungando così all’infinito i tempi dei giudizi”. “Migliaia di giornalisti, magistrati, avvocati, persone stanno in galera alcuni senza conoscere nemmeno le accuse, è francamente inaccettabile”, ha attaccato l’europarlamentare socialista dichiarando di aver assistito a “scene da far venir la pelle d’oca”, e di aver ascoltato storie “macabre”, come quella di un giovane di 35 anni senza un braccio: “Il suo braccio gli era stato mozzato in galera, e mi hanno mostrato il braccio in bocca a un cane”.
In conclusione, Pittella ha ribadito ancora una volta l’interesse dei Socialisti a mantenere aperta la porta ad Ankara, per un “orizzonte europeo”, ma “se continua a succedere tutto questo e se verrà implementata la riforma costituzionale che ha vinto per l’1%, con accuse di brogli, la strada europea non sarà più compatibile”. “Noi socialisti”, ha aggiunto il parlamentare di Bruxelles, “siamo stati i primi e siamo rimasti gli unici a chiedere una prospettiva europea per la Turchia, ma con queste condizioni saremo costretti a chiedere la sospensione dei negoziati.