Bruxelles – Tagliare lo spreco alimentare del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030, facilitare le donazioni di cibo, rendere più chiare le etichette “da consumarsi preferibilmente entro” e “da consumarsi entro”: sono questi i punti principali del rapporto adottato oggi dal Parlamento europeo per combattere lo spreco alimentare nell’Ue. I rifiuti alimentari nell’Unione sono stimati a 88 milioni di tonnellate, pari a 173 kg pro-capite annui, mentre la produzione e lo smaltimento di questi rifiuti causano l’emissione di 170 milioni di tonnellate di Co2.
“Nell’Ue più della metà del cibo viene sprecato nelle nostre case. Le persone comprano in modo irresponsabile: per esempio a volte compriamo due prodotti perché l’offerta ce ne regala il terzo, quando in realtà ne abbiamo bisogno solo uno.”, ha affermato la relatrice croata della proposta Biljana Borzan (S&D). “La mia relazione richiede una risposta coordinata delle politiche in materia di etichettatura, responsabilità e istruzione, poiché la maggior parte dei consumatori non capisce il significato preciso delle etichette ‘da consumarsi preferibilmente entro’ e ‘da consumarsi entro’. Inoltre, dovremmo affrontare le carenze della legislazione comunitaria esistente nei casi in cui si ostacolano le donazioni alimentari”, ha spiegato Borzan, sottolineando che “bisogna insegnare queste cose ai bambini, in modo che siano consumatori responsabili da grandi. La vera sfida è cambiare le abitudini delle persone.”
Questo rapporto è “una necessità morale, un diktat economico non più rinviabile se vogliamo rispettare l’esigenza globale di limitare un’enorme dispersione di cibo e di aprirsi alla solidarietà, tanto più in un momento storico in cui molte famiglie europee vivono in difficoltà”, ha commentato l’eurodeputato Giovanni La Via (Ap/Ppe), che si era già fatto promotore di alcuni emendamenti volti a promuovere pratiche e abitudini virtuose ed efficaci, quali la riduzione dei prezzi dei prodotti in scadenza, e zero Iva per le donazioni di cibo, quale strumento di lotta allo spreco alimentare. “Lo spreco di cibo avviene ad ogni passaggio della catena alimentare, ma due misure avranno un impatto importante: in primo luogo serve maggiore informazione per i consumatori, che sono i primi a causare sprechi; inoltre, le donazioni di cibo devono essere facilitate. I ristoranti sono spesso pronti a donare cibo invenduto ma mancano le condizioni legali per poterlo fare. La nostra priorità deve essere di incentivare le migliori pratiche”, ha dichiarato la relatrice ombra della proposta Ulrike Müller (Alde). La risoluzione è stata adottata dalla Plenaria con 623 voti a favore, 33 contrari e 20 astensioni.