Bruxelles – La sentenza della Corte europea di Giustizia sull’accordo commerciale tra Ue e Singapore “stabilisce che, quando il trattato di libero scambio include temi fondamentali per i cittadini come ad esempio standard ambientali, diritti dei lavoratori e degli investitori e intacca le prerogative democratiche degli stati membri come le famigerate clausole Isds, deve passare per le ratifiche nazionali. E’ un’ottima notizia”. Lo dice in una nota Eleonora Forenza, eurodeputata de L’Altra Europa – gruppo Gue/Ngl, nella quale interpreta in senso ampio il contenuto della sentenza, che in realtà limita l’intervento dei Parlamenti nazionali alle sole parti su investimenti indiretti e risoluzione delle controversie.
Questa sentenza secondo la deputata è “una conferma di quanto abbiamo da sempre sostenuto da tre anni a questa parte. Si tratta infatti di un precedente che sancisce un principio essenziale: nessun accordo commerciale di questo tipo anche in futuro potrà essere concluso e implementato senza che sia discusso e approvato anche dai parlamenti nazionali, al contrario di quanto hanno sostenuto (il ministro Carlo, ndr) Calenda e i paladini del Ttip e del Ceta come il Partito Democratico”.
Per Forenza “per noi e per il movimento contro il Ceta ed il Tttip è una prima vittoria: non è possibile togliere la parola ai cittadini e ai parlamenti quando ci sono in ballo la difesa dei consumatori e degli standard ambientali”.
L’eurodeputata giudica dunque questa “un’ottima notizia, dunque, che si somma ad un’altra sentenza, di pochi giorni fa, quella della Corte europea di Giustizia, che ha annullato la decisione della Commissione europea di non registrare la European Citizens Initiative (Eci) promossa dai movimenti contro il Ttip. Su quest’ultima importante presa di posizione a favore dell’Eci stiamo presentando come Gruppo Gue/Ngl proprio in queste ore un’interrogazione orale che porti il tema nell’aula di Strasburgo e chieda alla Commissione Europea di rendere conto della maniera in cui è stata frettolosamente rigettata un’istanza democratica di cittadini, movimenti ed enti locali”.