Bruxelles – Un documento di orientamento in si cui raccomanda che, dal 1º luglio 2017, gli Stati membri dell’Ue cessino il rilascio di documenti di esportazione dell’avorio grezzo. E’ questo il provvedimento adottato oggi dalla Commissione europea per compiere un ulteriore passo verso il divieto delle esportazioni di avorio grezzo antico, che entrerà in vigore a partire dal prossimo luglio.
Dal 2012 l’esportazione di oggetti antichi in avorio dall’Ue all’Asia è aumentata, raggiungendo livelli che potrebbero alimentare la domanda mondiale e fungere da copertura per il commercio illegale di avorio. Ciò vale in particolare per le zanne, che rappresentano la quota maggiore del traffico di avorio. Per questo, la Commissione europea ha adottato nuovi orientamenti relativi alle norme europee che disciplinano il commercio dell’avorio. L’organo esecutivo dell’Ue concederà inoltre un finanziamento di 2,25 milioni di euro al Segretariato della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (Cites) per sostenere la protezione delle specie selvatiche concordate in occasione della Conferenza delle Parti della Cites dell’ottobre 2016.
“La lotta contro il traffico internazionale di avorio è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere. Mettendo fine all’esportazione delle zanne e di altri prodotti di avorio grezzo ci mostriamo all’altezza delle nostre responsabilità e onoriamo il successivo impegno previsto dal piano d’azione contro il traffico illegale delle specie selvatiche”, ha dichiarato il commissario all’ambiente Karmenu Vella. “Il nostro sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo ne rafforzerà la capacità di attuare la convenzione Cites, un passo essenziale per fare progressi nella lotta contro il bracconaggio e a favore del commercio sostenibile di specie selvatiche”, ha concluso Vella.