Berlino – Ancora una sconfitta per l’Spd, ancora una sconfitta per Martin Schulz. Le elezioni in Nord Reno Vestfalia confermano i risultati negativi del partito socialdemocratico dopo Schleswig Holstein e Saarland. L’Spd si ferma al 31,4%, perdendo il 7,7%, facendosi superare dalla Cdu (33%) nel proprio feudo e nel seggio elettorale del proprio candidato cancelliere, l’ex presidente dell’Europarlamento.
La tornata elettorale ha visto il recupero di 14 punti percentuali da parte del candidato Armin Lauschet del partito della cancelliera tedesca Angela Merkel, che consolida sempre di più il proprio consenso in patria e fa salire il proprio schieramento al 37% delle preferenze nei sondaggi, staccando di 10 punti i socialdemocratici. La governatrice uscente Hannelore Kraft, che guidava una coalizione tra Spd e Verdi, ha deciso di dimettersi dalla guida del partito del Land e da vicepresidente a livello federale.
Queste elezioni erano una cartina di tornasole per quelle più importanti che si terranno il 24 settembre. Il Nord Reno Vestfalia, infatti, è il Land più popoloso della Germania, guidato da 46 anni dalla Spd, con una breve pausa di 5 anni a guida Cdu-Fdp. Martin Schulz contava molto su questo appuntamento, in quanto sarebbe stato la spinta per la volata finale di settembre.
“È vero, questa è una sconfitta grave, anche perché questa era una nostra roccaforte, è un giorno pesante per la Spd e lo è per me personalmente”, sono state le parole di Schulz che ha promesso un cambio di strategia, anche in vista della presentazione del programma politico del partito questa settimana.
Il candidato cancelliere socialdemocratico ha aggiunto, inoltre, che “le elezioni regionali sono tali, le elezioni federali sono un’altra cosa. Abbiamo 17 mila nuovi iscritti, abbiamo convinto una sacco di persone che vale di nuovo la pena. Dobbiamo rendere questo Paese più giusto e difendere l’Europa dai populisti”
E proprio come dice Schulz queste elezioni hanno visto una campagna incentrata su temi locali come quello della sicurezza. Lauschet ha puntato molto su questo tema e oggi ha raccolto i frutti della propria strategia.
Sui populisti invece Schulz può stare tranquillo, Afd (Alternative Für Deutschland) si attesta al 7,5%, entrando nel parlamento del Land senza imporsi, di fatto normalizzandosi su un risultato che ormai sembra essere consolidato anche a livello nazionale. Ormai la crisi dei profughi è terminata e la spinta propulsiva del partito euroscettico sembra essersi esaurita.
Ma la vera sorpresa di queste elezioni è stato Fdp, il partito liberale, che con il nuovo leader, Christian Lindner, ha impostato una nuova strategia politica basata su istruzione, digitale e economia sociale di mercato, riuscendo a raggiungere il 12,6% dei consensi, quasi raddoppiando il risultato delle precedenti elezioni e, candidandosi a formare una coalizione con la Cdu in Nord Reno Vestfalia.
Con uno scenario del genere sembra davvero difficile per l’Spd affermarsi nelle elezioni per il Bundestag. Certo è che Schulz dovrà cambiare strategia e puntare maggiormente su proposte concrete piuttosto che su un’immagine da star. Soprattutto, queste tre tornate elettorali sono un primo confronto per il politico di Aquisgrana che mai si era confrontato con la politica nazionale e aveva goduto solo di grandi consensi nei sondaggi. Ma i sondaggi a volte mentono e forse è arrivato il momento di elaborare qualcosa di concreto.
Merkel, invece, dalla propria posizione sembra aver recuperato i consensi persi durante la crisi dei profughi e, grazie all’aumento dell’occupazione e alla sua strategia nei confronti di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, e Vladimir Putin, presidente russo, può contare su una posizione di forza nel paese, avvicinandosi sempre di più a vedere il proprio mandato rinnovato fino al 2021.