Bruxelles – La petizione “Stop Ttip” non rappresenta un’ingerenza inammissibile nello svolgimento della procedura legislativa e quindi la Commissione deve accettarla. Lo ha deciso il Tribunale dell’Unione europea, che ha annullato la decisione dell’esecutivo che aveva rifiutato la registrazione della proposta di iniziativa dei cittadini europei affermando che la petizione esulava dalle sue competenze. Per la Corte invece “suscita legittimamente e tempestivamente un dibattito democratico”.
Nel luglio del 2014, un comitato di cittadini aveva chiesto alla Commissione di registrare una proposta di iniziativa dei cittadini europei (Ice) denominata “Stop Ttip”. I promotori invitavano l’esecutivo europeo a chiedere al Consiglio di annullare il mandato che questo le aveva conferito per negoziare il famoso trattato transatlantico di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti e di astenersi dal concludere il Ceta, il libero scambio con il Canada. L’iniziativa era motivata dalla volontà dei cittadini di evitare che negoziati poco trasparenti conducessero ad un indebolimento delle norme sulla tutela del lavoro, la protezione sociale, la tutela dell’ambiente e dei consumatori. Ma la Commissione europea nel settembre dello stesso anno aveva rifiutato di registrare la proposta. A quel punto era scattato il ricorso dinanzi al Tribunale dell’Unione europea per ottenere l’annullamento della decisione della Commissione.
Il Tribunale ha dato ragione ai cittadini, annullando la decisione Commissione. Respinta la tesi dell’esecutivo comunitario, secondo il quale “la proposta d’iniziativa esulava dalla competenza della Commissione”. A tal proposito, il Tribunale ha sottolineato che la decisione di avviare i negoziati per un accordo internazionale (come il Ttip o il Ceta) va considerata come atto giuridico, in quando “mira incontestabilmente a modificare l’ordinamento giuridico dell’Unione”, riconoscendo così la posizione dei promotori dell’iniziativa. La sentenza della Corte arriva quando il progetto del Ttip è nei fatti naufragato, visto lo scarso interesse mostrato dal presidente Usa Donald Trump, mentre il Ceta è stato finalizzato e deve essere ratificato dagli Stati membri.
Esultano gli oppositori dei trattati di libero scambio nel Parlamento europeo, e in particolare la delegazione del Movimento Cinque Stelle e dei Verdi. “E’ una buona notizia per diversi motivi: la Corte nobilita lo strumento dell’Ice, l’unico a diretta disposizione dei cittadini per influire sulle decisioni di Bruxelles. Inoltre, essa sbugiarda la Commissione, che vigliaccamente aveva respinto milioni di richieste affermando di non avere le competenze per fermare le trattative sul libero scambio”, ha dichiarato l’eurodeputata M5S Tiziana Beghin, titolare della commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo. “Chiediamo immediatamente al presidente Jean-Claude Juncker di aprire un ampio dibattito sul Ceta”, ha affermatoYannick Jadot, eurodeputato dei Verdi e vice-presidente della commissione sul Commercio internazionale, definendo “un grave errore politico” la scelta della Commissione di sotterrare la proposta dei cittadini contro i due accordi di libero scambio.