Bruxelles – Quali sono le sfide principali che il neo Presidente della Repubblica francese Macron dovrà affrontare al più presto? Le piazze scalpitano, gli elettori pretendono risposte… “La prima sfida è quella di ricomporre il Paese”, spiega al Sir l’europarlamentare francese Sylvie Goulard. “Veniamo da una campagna violenta nei termini, brutale, sopra le righe. Il Front National pur di vincere ha raccontato tante bugie, voleva dividere i francesi con un messaggio negativo, distruttivo, a partire dalla distruzione dell’Europa. Ora serve una politica che sia in grado di restituire unità di intenti al nostro Paese”. La seconda frontiera è il lavoro: “perché – è inutile negarlo – ci sono tanti disoccupati, fra cui tanti giovani. Molta gente ha perso la speranza. Nel voto alla Le Pen c’è anche questo disagio che si esprime in un voto radicale. Invece occorre dare risposte concrete sul piano economico e occupazionale”. La terza frontiera è l’Europa: “L’Unione europea è un orizzonte necessario, che però va ripensato e rilanciato, per il bene dei nostri stessi Paesi”.
“Io ho sostenuto Macron anche per la sua volontà di dire la verità sull’Europa, che è un progetto di pace e di crescita nella solidarietà. Negli anni della crisi l’euro ci ha protetto da disastri ben peggiori. E l’Ue è il livello di governance adatto per fronteggiare gli scenari e i competitori mondiali. C’è chi, come Le Pen, Mélenchon, Farage, vuol distruggere l’Unione: ma con quali risultati? Noi riteniamo invece che essa possa far parte delle risposte ai problemi attuali. Si tratta semmai di riformarla e di renderla efficace”. Sylvie Goulard ha svolto un ruolo importante nella campagna elettorale per le presidenziali francesi, sostenendo il centrista cattolico Emmanuel Macron, come lei “europeista convinto” e ora inquilino dell’Eliseo. “Il curriculum di Macron – spiega Goulard al Sir – mostra una grande carriera professionale e poi l’approdo alla politica. È stato ministro dell’economia, carica che ha lasciato per creare dal nulla, un anno or sono, il movimento En Marche!, che ha posto fine al gioco destra-sinistra che per lunghi anni ha caratterizzato la politica francese. La sua è stata una scelta rischiosa, indirizzata però al bene comune. Una decisione che oggi, finalmente, possiamo dire vincente”.