Bruxelles – Il problema della Grecia? Il punto fondamentale è che hanno un primo ministro comunista, tutto qui. Così avrebbe detto Manfred Weber, capogruppo dei Popolari europei, al termine del suo incontro a Washington con la direttrice del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) Christine Lagarde, con la quale ha discusso di come risolvere definitivamente il problema della crisi greca. Il riferimento di Weber è al premier ellenico Alexis Tsipras, leader della coalizione di sinistra Syriza.
Weber says he had opportunity to discuss Greece with IMF head Lagarde, but as an EPP politician he has to say that the problem of Greece 1/2
— Katerina Sokou (@KaterinaSokou) May 3, 2017
…is that "they now have a communist in the office of the PM of Greece, that was the fundamental problem there," and not a general one.
— Katerina Sokou (@KaterinaSokou) May 3, 2017
La dichiarazione shock del leader del Ppe è stata raccolta da una corrispondente greca negli Stati Uniti, Katerina Sokou, che l’ha copiata in un tweet. Imminente è stata la reazione, ovviamente furente, di Syriza e del governo greco. “Il signor Weber starà sognando su Tsipras, ma devo informarlo che sarà costretto a vederlo in carica come primo ministro della Grecia ancora per molti anni”, ha dichiarato a Euractiv Dimitris Papadimoulis, uno dei vice-presidenti del Parlamento europeo e capo della delegazione di Syriza. Per Papadimoulis il leader del Ppe “è ancora una volta non al passo con la maggioranza del Parlamento europeo, ma anche di Jean-Claude Juncker (presidente della Commissione europea, ndr) e Valdis Dombrovskis (commissario per l’euro, ndr) , entrambi membri del Ppe ma che vedono positivamente un accordo tra la Grecia e i suoi creditori”. Il capo-delegazione di Syriza ha aggiunto che questa dichiarazione danneggia anche il governo della Germania, che ha fatto sforzi per concludere l’accordo.
Le parole velenose di Weber arrivano all’indomani dell’accordo tra la Grecia e i creditori per proseguire con il programma di assistenza finanziaria. Il governo Tsipras ha accettato ancora una volta le richieste dei creditori, promettendo di tagliare le pensione e aumentare le tasse, varare una nuova riforma del mercato del lavoro e velocizzare il processo di privatizzazioni, soprattutto nel mercato dell’energia. In cambio, Atene vuole cominciare al più presto a discutere di un taglio del debito greco. Un tema sul quale l’Fmi e i Paesi dell’Ue, capitanati dalla Germania, sembrano essere ancora distanti. Ma forse a Bruxelles e nelle cancellerie europee qualcosa si muove. Battute infelici alla Weber a parte.