Firenze – Italia e Grecia potrebbero trasformarsi nel campo per rifugiati d’Europa se le nuove proposte di modifica del regolamento di Dublino – che regola l’accoglienza dei richiedenti protezione in Europa – dovessero essere confermate. A lanciare l’allarme è il parlamentare europeo del M5S, Massimo Castaldo, durante il seminario “The refugee Emergency: Assessing the Political and Policy Responses” svoltosi in occasione dello State of the Union organizzato dall’Istituto di Studi europei di Fiesole (Fi).
Il parlamentare di Bruxelles ha puntato il dito contro la creazione di un sistema “troppo rigido” che emerge dalle proposte di revisione di Dublino, e contro l’approccio degli hotspots. Insieme, secondo Castaldo, garantirebbero all’Unione europea un doppio risultato: da un lato, si assicura che ogni migrante venga registrato all’arrivo in uno Paese membro, dall’altro che lo Stato di ingresso sia responsabile della eventuale protezione internazionale (nel caso di rifugiati). Nonostante l’apprezzamento per l’introduzione del problema dei rifugiati nell’Agenda europea, Castaldo si scaglia contro le politiche attuate dall’Unione europea fino ad oggi. Dall’accordo con la Turchia al meccanismo dei ricollocamenti, passando per i limiti del meccanismo di Asilo europeo, secondo l’eurodeputato, questi fallimenti hanno generato “un ampio e diffuso dibattito nell’opinione pubblica che spazia da messaggi di solidarietà per rifugiati e migranti a reazioni di razzismo”.
“Abbiamo bisogno di un approccio olistico che affronti la questione dei rifugiati, e dei migranti in generale, da ogni punto di vista”, ha ribadito davanti alla platea il parlamentare europeo, sottolineando che “la prima necessaria condizione per ottenere dei risultati concreti è la solidarietà”, sia tra gli Stati membri che all’interno degli stessi. “La revisione di Dublino deve andare verso una reale condivisione delle responsabilità, basato su un meccanismo dei ricollocamenti obbligatorio, preventivo e permanente”, ha infine concluso Castaldo.