Bruxelles – Nuovo “record positivo” per l’Italia in materia di riduzione delle procedure di infrazione attivate dall’Unione europea, che calano da 72 a 66. Ad annunciarlo è il sottosegretario per gli Affari europei, Sandro Gozi, che definisce la notizia “un risultato chiaro e senza precedenti”. Il Collegio dei Commissari ha deciso per sette archiviazioni, una messa in mora complementare, due pareri motivati e un solo deferimento alla Corte di Giustizia dell’Ue per inadempienza.
“Stiamo proseguendo il percorso virtuoso intrapreso sin dall’inizio dal governo Renzi e poi Gentiloni”, continua il sottosegretario, aggiungendo che la riduzione delle procedure di infrazione è “la grande priorità” del governo di Roma e sottolineando che questi sono i risultati del “buon lavoro che continuiamo a portare avanti”. Gozi punta il dito contro l’eredità dei precedenti governi che hanno lasciato “ben 119 infrazioni nel marzo 2014″. “Da maglia nera”, ha sottolineato il sottosegretario, “l’Italia si conferma maglia rosa e Paese più virtuoso per la riduzione delle violazioni del diritto dell’Unione europea e per il corretto recepimento delle norme europee”.
La procedura di infrazione è un meccanismo previsto dai trattati europei che consente alla Commissione Ue di attivare un “controllo disciplinare” sugli Stati membri per le possibili violazioni degli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea. Si tratta, nello specifico, di uno strumento che prevede diverse fasi, in cui lo Stato membro “colpevole” viene più volte informato e spronato a porre fine alla violazione. In caso di inadempienza, la Commissione può decidere di deferire il caso alla Corte di Giustizia Ue che sentenzierà su eventuali sanzioni pecuniarie.