Bruxelles – Un aiuto ai cittadini per fare ricorso contro le loro amministrazioni pubbliche quando queste non rispettano le regole Ue in materia ambientale. E’ la nuova iniziativa della Commissione europea, che oggi ha diffuso una guida su come accedere alla giustizia in casi legati alle regole di tutela dell’ambiente. Il documento chiarisce come individui e associazioni possono ricorrere alle corti nazionali contro decisioni, atti e omissioni delle autorità pubbliche che violano le regole dell’Ue sull’ambiente.
Le linee guida della Commissione vogliono aiutare gli individui e le Ong a decidere quando sia il caso di portare una questione davanti alle corti nazionali. Anche queste ultime possono usare le linee guida per identificare tutti i casi trattati dalla Corte di giustizia dell’Ue da tenere in considerazione quando si trovano davanti domande relative alla giustizia in materia ambientale. Infine, alle amministrazioni nazionali vengono fornite maggiori informazioni su quali diritti e doveri dell’Ue sono chiamati in causa nelle decisioni, gli atti e le omissioni che li riguardano.
“Le leggi sull’ambiente proteggono i cittadini e la loro salute”, ha spiegato Karmenu Vella, commissario europeo all’Ambiente, aggiungendo: “Quando le autorità pubbliche non rispettano i diritti e gli obblighi stabiliti da tali leggi, i cittadini possono ritenerli responsabili”. “Le nuove linee guida sono un importante passo per mettere nelle mani dei cittadini materie come la qualità dell’aria e dell’acqua, la gestione dei rifiuti. Portando casi ambientali davanti alle corti nazionali, i cittadini possono assicurare la corretta applicazione delle norme europee in tutta l’Ue”, ha sottolineato Vella.
Le linee guida, spiega la Commissione, riprendono in un unico testo le precedenti sentenze della Corte di giustizia europea che chiariscono i requisiti sull’accesso alla giustizia in materia ambientale. Ad esempio, in che modo i giudici nazionali devono esaminare le argomentazioni secondo cui i piani locali per la qualità dell’aria non soddisfano gli standard stabiliti dalla legislazione dell’Ue; oppure il ruolo del pubblico e delle Ong ambientaliste nel contribuire a far rispettare negli Stati membri gli obblighi derivanti dalla legislazione dell’Ue sulla natura.