Roma – La proposta era stata annunciata da tempo e “già presentata a Bratislava”, ma oggi, il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, l’ha rilanciata al Consiglio Ue per gli Affari generali che prepara il Vertice straordinario di sabato prossimo sulla Brexit: l’Italia chiede di non rinunciare ai 73 seggi all’Europarlamento che il Regno unito lascerà vacanti dopo la Brexit, né di fare “una mera e inutile suddivisione” tra gli altri Paesi membri, ma di assegnarli “facendo votare tutti i cittadini europei” su candidati di “liste transnazionali in cui si confrontano diverse idee e visioni sull’Europa”, e che siano presentate da ogni famiglia politica in tutti i collegi europei. Ma la vera novità – una evoluzione anche rispetto all’idea lanciata dalla presidente della Camera Laura Boldrini – è l’idea di prevedere già “nel 2019 che il capolista della lista vincente” diventi “presidente Ue, unificando le cariche dei presidenti della Commissione e del Consiglio europeo”.
Per Gozi si darebbe così “agli elettori il potere decisionale sulle nomine”, potere “che finora è stato appannaggio solo dei governi”. Il sottosegretario descrive l’attuale Unione europea come “un colosso con i piedi di argilla, cui manca una dimensione politica forte riconosciuta dai suoi cittadini”. A suo avviso, la proposta italiana contribuirebbe a risolvere questo problema, perché “Avremmo meno presidenti in cerca d’autore e più legame tra il voto dei cittadini e le scelte. Così si colmerebbe il gap democratico”.