Bruxelles – La Commissione europea lo dipinge come un risultato epocale, e magari a livello teorico lo è pure. Ma è nella pratica che bisognerà vedere come le nuove regole per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas nell’Ue si tradurranno. E qui è tutto da vedere. Nella notte le istituzioni comunitarie hanno raggiunto l’accordo sulla proposta di modifica delle regole comuni, andando verso una maggiore solidarietà. Sono tutti d’accordo nel dire che in caso di “gravi” crisi energetiche gli Stati membri dell’Ue si aiutino l’un l’altro ‘prestandosi’ gas per garantire la copertura a famiglie e “servizi essenziali”. Quello che però non è precisato è che poi spetterà agli Stati membri concludere tra di loro le condizioni del prestito. Quantitativo di gas, durata, condizioni, restituzioni: tutte cose che dovranno essere stabilite a livello di accordi bilaterali. La Commissione potrà sempre agevolare e aiutare le parti, ma tutto è nella mani dei governi. Si spera quindi che la solidarietà europea in caso di crisi di gas non sia la stessa dimostrata davanti alla crisi dei migranti, dove la collaborazione e l’assistenza reciproche non sono state fin qui delle migliori.
Ad ogni modo l’impostazione e l’approccio comuni ci sono, e vengono introdotti nella legislazione. Il trilogo, il tavolo negoziale che riunisce i rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione, è favorevole. E’ solo una questione di formalità. Una volta approvate le nuove norme sarà introdotto il principio di solidarietà per cui in caso di grave crisi del gas, gli Stati membri vicini contribuiranno a garantire l’approvvigionamento di gas alle famiglie e ai servizi sociali essenziali. Non solo. L’istituzione della cooperazione regionale permetterà una valutazione non più a livello di singoli Stati ma congiunta dei rischi comuni in materia di sicurezza di disponibilità di gas. Secondo il legislatore comunitario questo dovrebbe aiutare nella definizione misure comuni di prevenzione e di emergenza. Dovrebbe di fatto già creare una sorta di accordo pre-compilato utile nel momento in cui dovesse servire. Secondo il commissario responsabile per l’Unione energetica, Maros Sefcovic, l’accordo fa registrare “un passo avanti importante nel miglioramento della sicurezza energetica” nell’Ue, che oltretutto “è uno dei principali obiettivi dell’Unione dell’energia” e dell’agenda di lavoro dell’attuale squadra di commissari. L’Ue “diventa ancor più equipaggiata per far fronte a eventuali crisi”. Almeno in principio.