Bruxelles – Che a Londra gli affitti siano cari non è di certo una novità. Quello dell’Agenzia europea per il farmaco (Ema), che in seguito alla Brexit dovrà trasferire il proprio quartier generale in un’altra città dell’Ue, va però oltre ogni immaginazione. Il Parlamento europeo ha calcolato che l’Ema dovrà pagare da qui al 2039 oltre 300 milioni di euro per l’affitto della sua sede londinese, attualmente situata nel quartiere del business di Canary Wharf.
Secondo il rapporto della commissione Bilancio del Parlamento europeo, approvato nella Plenaria di oggi insieme al voto per lo scarico del bilancio 2015, l’Ema sarà costretta a pagare l’affitto dato che nel contratto non è prevista una clausola di rescissione anticipata. “Il Parlamento nota con preoccupazione che il contratto fino al 2039 dell’agenzia non contiene una clausola per sollevarla dai costi di affitto”, si legge nel rapporto, che chiede allo stesso tempo all’Ema di “fornire all’autorità per lo scarico del bilancio ogni sviluppo al riguardo”.
Il Regno Unito dovrebbe lasciare l’Unione europea nel 2019, dopo il limite di due anni di negoziati cominciati quest’anno. Diverse città europee, tra cui Milano, hanno lanciato la loro candidatura per ospitare la nuova sede dell’agenzia europea. Da ultima, alla lista si è aggiunta oggi anche Barcellona. L’annuncio è arrivato direttamente dalla ministra della Salute spagnola, Dolors Montserrat, durante un evento al quale ha partecipato anche il commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis. Insieme a Milano e Barcellona, le principali città candidate sono Lille (Francia), Bruxelles (Belgio), Copenaghen (Danimarca) e Amsterdam (Paesi Bassi).