Bruxelles – L’uscita dall’euro sarebbe una catastrofe per la Francia e soprattutto per la classa lavoratrici. Ne è convinto Pierre Moscovici, commissario europeo all’Economia e politico francese, parlando all’Università St. Louis di Bruxelles in occasione di un dialogo cittadino organizzato dalla Commissione. “Marine Le Pen e il Front National vogliono farci credere che un’uscita dall’euro gioverebbe alle classi popolari e che riporterebbe alla grandeur del Paese, ma si tratta di due grandi bugie”, ha affermato Moscovici.
Il Commissario europeo ha poi spiegato nello specifico “cosa succederebbe se la Francia uscisse dall’euro” e come questo “danneggerebbe soprattutto i francesi meno ricchi”. In caso di addio alla moneta unica da parte di Parigi, le banche sarebbero in difficoltà. “Ma mentre i più ricchi potrebbero spostare i loro capitali all’estero, i più poveri sarebbero costretti a fare la fila davanti alle banche per ritirare pochi euro. Assisteremmo a scene simili a quello che abbiamo visto in Grecia”, ha spiegato Moscovici, aggiungendo: “In più il governo aumenterebbe le tasse, arriverebbe l’inflazione e il potere d’acquisto dei cittadini diminuirebbe. I più ricchi troverebbero ancora una volta un modo per proteggersi, mentre i più poveri sarebbero costretti ad assumere le conseguenze di questa scelta populista”. “Questo porterebbe ad un grosso aumento della disoccupazione”, ha affermato il commissario all’Economia dell’Ue.
Secondo Moscovici, anche l’illusione di un ritorno alla grandeur francese in caso di uscita dall’euro è una “grave menzogna” di Le Pen. “Non è assolutamente vero per esempio che le nostre esportazioni aumenterebbero: per esportare bisogna essere più competitivi, mentre abbassare i prezzi è solo un’illusione”, ha spiegato Moscovici. “Inoltre uscire dall’euro ridurrebbe la nostra indipendenza”, ha aggiunto il politico francese, “saremmo costretti ad attaccarci ancora una volta ad una moneta più forte, alla Germania. Così la Francia non avrebbe niente da dire e la sua politica monetaria sarebbe dettata dall’esterno”.
Ciò non vuol dire che l’euro per come è organizzato attualmente sia perfetto. Moscovici ne è ben consapevole: “Mancano reali strumenti di convergenza”, ha detto il commissario europeo, “serve un budget comune dell’eurozona per combattere la disoccupazione e favorire la convergenza tra le diverse economie nazionali”. Inoltre secondo Moscovici “dobbiamo avere maggiore democrazia nelle decisioni. Non mi piace quando prendiamo decisioni in una stanza chiusa sulla Grecia. Per questo sono favorevole a ministro delle finanze della zona euro”. “Solidarietà e responsabilità non sono incompatibili, affinché l’euro funzioni abbiamo bisogno di entrambe”, ha concluso.