Bruxelles – La regola secondo cui un immigrato deve chiedere asilo nel Paese membro attraverso il quale entra in Europa deve essere superata e i criteri per la redistribuzione dei rifugiati nell’Unione europea devono essere rivisti. Anche il Movimento 5 Stelle chiede una riforma del regolamento di Dublino, che norma il diritto di asilo in Europa, e avanza alcune proposte per modificare la proposta della Commissione europea, che definisce “folle e punitiva nei confronti dell’Italia” e che è stata criticata anche dal governo di Roma. Il testo della riforma di Dublino è in discussione al Parlamento europeo, nella commissione Libertà civili, e i 5 Stelle hanno presentato 62 emendamenti. I cambiamenti più importanti proposti riguardano la possibilità di ricongiungimento familiare e le quote obbligatorie di redistribuzione legate alla condizione economica del Paese.
Se un migrante ha un parente in uno Stato europeo diverso da quello di primo ingresso “la domanda passa direttamente a questo Stato che ha 1 mese di tempo per verificare – contattando i familiari – se il richiedente abbia detto la verità”, scrive il Movimento 5 Stelle in una nota, spiegando che “questo criterio nasce per accelerare l’integrazione del migrante ed evitare che si abbandoni tra le braccia della criminalità e dell’illegalità”. Altri criteri per l’individuazione dello Stato che dovrà trattare la domanda di asilo “sono la lingua parlata e le competenze professionali del migrante”.
Se il migrante non ha alcun parente in Europa, allora “scatta automaticamente il meccanismo di ricollocazione” e il richiedente asilo viene ricollocato in uno degli altri 26 Stati membri. Per stabilire le quote di ricollocamento si deve tenere conto del livello di disoccupazione dello Stato, del suo Pil e della sua popolazione. Questo perché, secondo il Movimento, “i Paesi più ricchi devono dare il loro contributo e sollevare quelli che già attraversano una profonda crisi economica nella gestione di nuove emergenze”. Agli Stati però non è mai piaciuto il meccanismo di ricollocamento, e non a caso sono diverse le capitali che si rifiutano di applicarlo. Per questo, il M5s aggiunge che bisogna proporre “l’interruzione dei pagamenti dei fondi strutturali e di coesione come sanzione” per chi si rifiuta di prendere parte al meccanismo.
Infine, per tutti coloro a cui dovesse essere rifiutato l’asilo politico, il Movimento 5 Stelle chiede, come già previsto dalla normativa attuale, che si attivi immediatamente il rimpatrio nel Paese di origine del migrante.