Roma – Dopo un lunghissimo travaglio, oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha finalmente firmato il decreto che contiene la correzione dei conti pubblici richiesta da Bruxelles, la cosiddetta “manovrina” varata dall’esecutivo lo scorso 10 aprile ma promulgata solo oggi dal Capo dello Stato a causa delle continue limature al testo da parte del ministero dell’Economia. Si riduce da 3,4 a 3,1 miliardi la sua entità e gli interventi, racchiusi nei 68 articoli del decreto, riguardano tagli di spesa, lotta all’evasione e altre misure che consentono di ottemperare, secondo l’esecutivo, alle richieste della Commissione europea. Ecco i principali contenuti di quella che il titolare di Via XX Settembre, Pier Carlo Padoan, ha definito “quasi una manovra”.
Aumenti Iva – L’aumento dell’Iva, previsto per l’anno prossimo dalle clausole di salvaguardia che vengono rinviate dal 2014, viene rimodulato con un primo intervento cui dovrebbe seguire – ma sul punto è in corso un confronto tra Padoan e il Pd – la disattivazione che l’esecutivo ha in mente di effettuare con la Legge di bilancio in autunno. Viene dimezzato il rincaro dell’aliquota agevolata, che invece di passare direttamente dal 10% al 13% nel prossimo anno, salirà solo dell’1,5% nel 2018, di un ulteriore 0,5% nel 2019 e di un altro 1% nel 2020. Per l’aliquota ordinaria rimane il balzo dal 22% al 25% a partire dal prossimo gennaio, con un ulteriore incremento dello 0,4% nel 2019 invece che dello 0,9%. La rimodulazione dell’intervento è possibile grazie agli effetti che la “manovrina” non solo per l’esercizio in corso (3,1 miliardi) ma anche negli anni successivi (5 miliardi all’anno).
Accise sui tabacchi – Scongiurato il rincaro delle accise sui carburanti, il provvedimento però aumenta quelle sui tabacchi, con un intervento che dovrebbe garantire circa 80 milioni di euro quest’anno e che sotto il profilo elettorale è più accettabile da parte del Pd, il principale partito di maggioranza che dovrà convertire il decreto in legge entro i prossimi due mesi.
Split Payment Iva – Dal primo luglio si estende l’applicazione dello ‘split payment’ dell’Iva, il meccanismo che consente alle pubbliche amministrazioni di trattenere l’Iva dovuta per le fatture ai fornitori e di versarla direttamente all’erario. La misura, che ha l’obbiettivo di contrastare l’evasione dell’Imposta sul valore aggiunto, si applicherà a tutti gli enti pubblici destinatari delle fatture elettroniche indicati nel conto economico consolidato della Pa. Rimangono escluse le cessioni di beni e le prestazioni di servizi non soggetti all’imposizione.
Multe a chi non paga il bus – Si inaspriscono le sanzioni per chi non paga il biglietto sui mezzi pubblici del trasporto locale. Ciascuna Regione deve definire la sanzione pecuniaria prevista per i trasgressori, e in casi di assenza di una legge regionale, la multa è pari a sessanta volte il prezzo del biglietto ordinario ma “comunque non superiore a 200 euro”.
Più tasse sulle vincite – Sul versante dei giochi, a partire dal primo ottobre raddoppia al 12% la cosiddetta “tassa sulla fortuna” che interessa le vincite sopra i 500 euro. Per le vincite al Lotto, il prelievo passa dal 6% all’8%, mentre il Prelievo erariale unico sulle slot machine viene fissato al 19%.
Affitti brevi – Dal 1 giugno ci saranno nuove regole sulle tasse da pagare per chi affitta la casa per periodi brevi. I proprietari di case vacanze e immobili affittati anche tramite portali come Airbnb e Booking dovranno versare una cedolare secca con un’aliquota fissata al 21%. Chi esercita l’intermediazione deve agire da sostituto d’imposta, trattenendo quindi le tasse dovute, e in caso di irregolarità sono previste sanzioni fino a duemila euro.
Pignoramenti – Viene introdotto un limite più flessibile che faciliterà il pignoramento delle seconde case e degli altri immobili di proprietà dei contribuenti in debito con lo Stato. Il tetto di 120mila euro oggi previsto non si calcolerà più sul singolo bene ma sulla totalità dei beni intestati all’interessato.
Alitalia – Presente nel decreto anche una norma in favore di Alitalia. Viene infatti autorizzato il ministero dell’Economia a deliberare, anche in più soluzioni, un aumento del capitale sociale di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Intervento cui per un valore massimo di 300 milioni nel 2017, che deve assumere la forma di garanzia pubblica ed è destinato a “favorire le attività di investimento nel settore dei trasporti, funzionali al consolidamento e sviluppo dei relativi servizi, anche tramite la attrazione di investimenti esteri”, come quello su Alitalia da parte di Ethiad.
No Imu per le trivelle – Nel decreto si precisa che le costruzioni situate all’interno delle acque territoriali, come le piattaforme per lo sfruttamento di giacimenti petroliferi o di gas, non sono soggette al pagamento di Ici, Imu o Tasi, “in quanto non costituiscono fabbricati iscritti o iscrivibili nel catasto fabbricati”. Secondo le opposizioni, M5s in testa, si tratta di un “regalo” alla lobby del petrolio e del gas.
Stadi più facili – Nella manovrina c’è una norma che secondo alcuni è stata creata ad hoc per facilitare la costruzione dello Stadio della Roma, perché riguarda in effetti la costruzione di grandi impianti sportivi e contiene semplificazioni sullo studio di fattibilità necessario. La norma regolamenta le demolizioni e le cessioni di superficie, disciplina la realizzazione di immobili non sportivi connessi al progetto, e stabilisce le modalità di concessione del diritto allo sfruttamento commerciale dell’area limitrofa in occasione di grandi eventi.