Bruxelles – Tagliare il debito greco come unica soluzione necessaria. E’ questa la posizione del Fondo monetario internazionale, ribadita ancora una volta dopo l’incontro avvenuto nel weekend tra la direttrice del Fondo, Christine Lagarde, e il ministro delle finanze di Atene, Euclid Tsakalotos, per chiudere la seconda revisione del programma di aiuti alla Grecia.
“Ho incontrato il ministro Tsakalotos e il suo staff”, ha comunicato al termine della riunione Lagarde, spiegando che “abbiamo avuto discussioni costruttive nella preparazione del ritorno della missione (dei creditori internazionali ad Atene, ndr) per discutere le due parti del programma della Grecia: le politiche e la riduzione del debito”. L’incontro del governo greco con l’Fmi è avvenuto prima della ripresa delle discussioni coi creditori, attesi ad Atene questa settimana per riprendere la trattativa col governo del premier Alexis Tsipras sulla seconda revisione del programma di aiuti al Paese ellenico.
Atene ha tempo fino a luglio per trovare un accordo coi suoi creditori, in modo da ripagare il proprio debito ed evitare la bancarotta del Paese. Il 7 aprile, al termine della precedente riunione dell’Eurogruppo, il suo presidente Jeroen Dijsselbloem aveva dichiarato che “la parte più difficile è stata superata”. Il premier greco Tsipras aveva lamentato l’ipocrisia dei creditori: “Ogni volta che siamo vicini a raggiungere un accordo, qualcuno arriva all’ultimo momento e fa ulteriori richieste non previste”. Intanto venerdì la Grecia ha annunciato di aver raggiunto un surplus del 3,9% nel 2016, ben al di sopra delle previsioni dello 0,5%, alimentando i sospetti dell’Fmi, che teme – come già ribadito in passato – per la sostenibilità del debito greco nel lungo periodo.
La questione che divide l’Fmi e i creditori europei, capitanati dalla Germania, è proprio questa: il taglio del debito di Atene. Per il Fondo non è realistico chiedere alla Grecia di restituire un debito superiore ai 300 miliardi di euro: una parte di esso, quella detenuta dalle istituzioni europee, dovrebbe essere estinta secondo l’Fmi. “Abbiamo bisogno di un pacchetto che sia credibile, sia in termini di politiche sia di riduzione del debito per migliorarne la sostenibilità”, ha dichiarato Poul Thomsen, direttore del dipartimento europeo dell’Fmi.
Berlino però non ci sente. Il governo di Angela Merkel continua a rifiutare l’ipotesi di un taglio del debito greco, sostenendo che una tale misura violerebbe le regole europee e potrebbe creare un pericoloso precedente per gli Stati membri dell’Eurozona. Lo stallo tra Ue e Fmi resta totale. Neanche le elezioni tedesche, previste per settembre, sembrano in grado di cambiare gli scenari, vista l’impopolarità della questione della Grecia per l’elettorato tedesco. Tuttavia a Bruxelles resta un cauto ottimismo per la chiusura dell’accordo in maggio.