Bruxelles – Il mondo della rete viene utilizzato dai criminali per attività e traffici di ogni sorta: dal contrabbando di armi e narcotici alla diffusione di materiale pedopornografico online. Lo ha affermato oggi davanti alla commissione giustizia del Parlamento europeo il direttore di Europol Rob Wainwright, presentando la relazione 2017 dell’agenzia sul crimine organizzato. Wainwright ha sottolineato la necessità di instaurare maggiore cooperazione tra gli Stati membri dell’Ue per lottare efficacemente contro il crimine internazionale e in particolare quello che avviene online.
“Ogni tipo di merci illecite viene commerciato online in contesti criminosi o legali”, ha spiegato Wainwright parlando delle attuali dimensioni del cibercrimine in Europa, “si utilizza soprattutto il ‘Darknet’ (la modalità di navigazione “oscura” in rete che permette di nascondere la propria identità, ndr) per vendere narcotici, armi e merci illecite”. Il direttore di Europol ha affermato che ad oggi l'”1% dei venditori con maggior successo sul Darknet realizza il 50% delle transazioni. Più di un terzo gruppi attivi nell’Ue sono coinvolti nella vendita di droghe: cannabis, cocaina, e droghe sintetiche di ogni tipo”.
Paradossalmente, la rete sta diventando uno strumento utile ai criminali anche nelle attività che si svolgono offline. “Il numero di furti con scasso è aumentato negli ultimi anni”, ha detto Wainwright, sottolineando che “i ladri utilizzano diversi servizi online per progettare i propri atti: sfruttano i social media (come Facebook, ndr) per localizzare i proprietari di immobili e le mappe satellitari per intervenire con precisione”. Per far fronte a questa dimensione tecnologica del crimine europeo serve una formazione diversa delle autorità: “Bisogna cambiare la cultura, serve una formazione tecnologica per gli investigatori”, ha detto Wainwright, invocando allo stesso tempo “maggior coordinamento tra le autorità nazionali”.
Il direttore di Europol ha anche parlato dei nuovi crimini che si stanno diffondendo all’interno dell’Unione europea e attirano l’attenzione delle autorità di polizia nazionali ed europee. Tra questi c’è il traffico dei migranti: “un mercato in forte crescita nell’Ue, che attrae diversi gruppi criminali e porta tra i 3 e i 5 miliardi di fatturato”, ha detto Wainwright, ammettendo: “Siamo molto preoccupati del fatto che si offrano ai migranti documenti d’identità falsi e immobili in affitto”. Anche la “tratta di esseri umani per lo sfruttamento lavorativo è in aumento”. “La Crisi migratoria ha avuto un forte impatto sul traffico, e i minori non accompagnati sono i più esposti a questi rischi”, ha spiegato il direttore dell’agenzia investigativa europea. Ad ogni modo i problemi maggiori avvengono al di fuori dell’Ue, “soprattutto in Medio Oriente e in Africa”. Per questo, secondo il direttore di Europol “serve un dialogo con i Paesi terzi in modo da capire dove agiscono i criminali” e fermarli prima che agiscano all’interno dell’Unione.