Bruxelles – Gabriele Del Grande deve essere liberato e con lui tutti i giornalisti detenuti in Turchia. A chiederlo è il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. “Chiedo il rilascio di Del Grande e di tutti i giornalisti detenuti ingiustamente in Turchia. Senza libertà di stampa non c’è vera democrazia”, ha scritto Tajani su Twitter.
Chiedo il rilascio di #DelGrande e di tutti i giornalisti detenuti ingiustamente in Turchia.Senza libertà di stampa non c'è vera democrazia
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) April 19, 2017
La Farnesina ha chiesto che il 35enne reporter toscano, fermato in Turchia durante un controllo dalle autorità al confine con la Siria e trattenuto da alcuni giorni in un centro di detenzione amministrativa, “sia rimesso in libertà, nel pieno rispetto della legge”. “Il ministro Alfano – si legge in una nota – ha disposto l’invio a Mugla, dove Del Grande è detenuto, del console d’Italia a Smirne per rendere visita al connazionale” mentre “l’ambasciatore d’Italia ad Ankara ha trasmesso alle autorità turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963”.
“Ho in fase di lavorazione un contatto mio personale e diretto con il Governo turco, per fargli capire chiaramente qual è il livello di attenzione del nostro Paese su questa vicenda”ha dichiarato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.
“Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato”. Lo ha detto al telefono Del Grande riuscendo a chiamare in Italia dal telefono del Centro dove è detenuto. Mentre telefonava ha raccontato di essere circondato da quattro poliziotti. “Inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti”, ha annunciato chiamando la sua compagna e alcuni amici. “I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta”, ha aggiunto nella telefonata.