Roma – “Mi scuso per il ritardo”. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, parafrasa il celebre film di Massimo Troisi per annunciare, in audizione davanti ai deputati e senatori delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, che “dovrebbe arrivare domani il decreto completo” con la manovra da 3,4 miliardi di euro, la correzione dei conti pubblici richiesta dalla Commissione europea per la Legge di bilancio approvata lo scorso anno.
Il ministro conferma poi l’intenzione di “disinnescare” anche per il 2018 l’aumento Iva previsto dalle clausole di salvaguardia, inizialmente inserite nella Legge di stabilità 2014 e poi rinviate di anno in anno fino al 2017. Su come evitare che scattino gli aumenti, tuttavia, “non sono in grado di dirvi quali misure prenderemo”, spiega Padoan, “semplicemente perché non se n’è ancora parlato”. O meglio, “sicuramente non se n’è ancora parlato nell’ambito del governo”. Una precisazione non da poco, perché conferma il braccio di ferro in corso tra il titolare di Via XX Settembre e l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, contrario a qualsiasi ipotesi di aumentare l’Iva, e più in generale la pressione fiscale, a meno di un anno dalle elezioni politiche alle quale spera di presentarsi da candidato premier.
Il ministro invoca sul tema un dibattito “aperto e libero da ideologismi”, ma che il confronto sia aspro lo si intuisce dalla sua parziale correzione di tiro sull’ipotesi di aumentare le aliquote Iva per poter tagliare le tasse sul lavoro. Un’indicazione contenuta nell’intervista rilasciata qualche giorno fa dallo stesso Padoan al Messaggero, ma che rappresenta una “semplice risposta a una domanda specifica”, poi “amplificata in maniera assolutamente distorta dalla stampa” e presentata come una preferenza del ministro per un aumento dell’Iva. “Vi invito a non prenderle come preferenze inossidabili”, precisa Padoan, ma solo come “una delle tante ipotesi”.
Quale linea sarà a prevalere lo deciderà soprattutto il confronto tra il ministro e il Pd, che stasera avrà una tappa importante nell’incontro in programma tra il titolare dell’Economia e i senatori dem. Padoan si augura “che il dibattito possa essere molto franco” e che si basi su “un po’ di analisi tecnica e non solo politica”. Un chiaro messaggio a Renzi, che tradotto suona più o meno così: non si può guardare solo all’interesse elettorale per decidere quali scelte adottare.