Bruxelles – “La costruzione europea è fondamentale non soltanto per mantenere la pace sul continente, ma anche per il progresso economico degli Stati membri e il potere politico nel mondo”. E’ quanto sostenuto da 25 premi Nobel per l’economia, che hanno firmato una lettera comune per criticare il programma antieuropeo di Marine Le Pen, la leader del Front National candidata alle presidenziali francesi di domenica prossima. La lettera è stata pubblicata in un editoriale del quotidiano francese Le Monde.
“Alcuni di noi, laureati premi Nobel per l’economia, sono stati citati dai candidati all’elezione presidenziale francese, soprattutto da Marine Le Pen e la sua squadra, per giustificare un programma politico sull’Europa”, comincia la lettera, che poi spiega: “I firmatari hanno posizioni differenti su soggetti complessi l’Unione monetaria e le politiche di rilancio (dell’economia, ndr). Tuttavia, le nostre opinioni convergono nel condannare questa strumentalizzazione del pensiero economico nel quadro della campagna elettorale francese”.
Sette punti fondamentali vengono sottolineati dalla lettera dei premi Nobel. Oltre all’importanza della costruzione europea, si criticano le “evoluzioni proposte dai programmi antieuropei”, che “destabilizzerebbero la Francia e rimetterebbero in dubbio la cooperazione tra Paesi europei, che assicura oggi la stabilità economica e politica in Europa”. “Le politiche isolazioniste e protezioniste e le svalutazioni competitive”, sottolineano inoltre i firmatari, tra i quali figurano anche economisti del calibro di Joseph Stigliz e Jean Tirole, “sono degli strumenti pericolosi per cercare di stimolare la crescita economica: esse comportano misure di rappresaglia e guerra commerciale”. I premi Nobel avvertono che tali politiche “alla fine si rivelerebbero dannose per la Francia e per i suoi partner commerciali”.
Nella lettera si critica anche la posizione di Le Pen e del suo Front National sull’immigrazione: “quando sono integrati nel mercato del lavoro, i migranti possono essere un’opportunità economica per il Paese di accoglienza”, spiegano i premi Nobel, sottolineando come “diversi Paesi tra i più prosperi al mondo hanno saputo accogliere e integrare gli immigrati”. I 25 autori denunciano poi che “c’è una grande differenza tra scegliere di non adottare l’euro e uscirne dopo aver adottato la moneta unica”. Un chiaro riferimento all’intenzione di Le Pen di indire un referendum sull’euro in caso di vittoria nelle presidenziali.
Infine, la lettera invoca un “rinnovo degli impegni di giustizia sociale, tesi a garantire e sviluppare l’uguaglianza e la protezione sociale, in accordo coi valori tradizionali francesi di libertà, uguaglianza e fratellanza. Una strada da percorrere tuttavia senza far ricorso al protezionismo economico”. “L’Europa e il mondo devono affrontare sfide senza precedenti c’è bisogno di più solidarietà non meno”, spiegano gli autori del testo, concludendo: “I problemi sono troppo gravi per essere lasciati nelle mani di politici che spaccano in due la società”.