Bruxelles – Migliore tracciabilità, minori frodi. Entra in funzione da domani il nuovo sistema di certificazione elettronica per le importazioni di prodotti biologici. Si tratta di un sistema destinato a sostituirsi a quello tradizionale. Per sei mesi controlli cartacei ed elettronici coesisteranno, poi dal 19 ottobre tutto sarà informatizzato. La Commissione europea, che ha voluto questa rivoluzione, stima benefici dovuti all’abbattimento degli oneri amministrativi per gli operatori e per le autorità. Non solo. Si considera che il sistema di certificazione elettronica aumenterà la sicurezza alimentare perché renderà più capillare la raccolta di informazioni sul prodotto e a offrire dati statistici ben più completi sui prodotti biologici d’importazione.
Gli Stati membri dovranno inserire i certificati d’importazione all’interno del Traces, il sistema elettronico per il controllo degli scambi commerciali che segue i movimenti dei prodotti alimentari nell’Unione e che permette una reazione rapida alle minacce sanitarie proprio in virtù della mappatura costante dei movimenti delle spedizioni, cosa che agevola anche la gestione del rischio delle partite rifiutate. Un meccanismo utile, quindi, per il caffè acquistato dal Brasile, i kiwi provenienti dalla Nuova Zelanda, per le banane del Costarica, del cacao che arriva dal Perù.
In Italia, intanto, entra in vigore il decreto nazionale per l’indicazione in etichetta dell’origine del latte e dei latticini. Una misura che risponde al regolamento comunitario sulle informazioni per gli alimenti. Latte e derivati (formaggi, mozzarelle, burro, latticini, yogurt) dovranno contenere chiare indicazioni d’origine e provenienza, utili per la trasparenza e la tutela del consumatore. Un passo “positivo” secondo la Cia-Confederazione italiana agricoltori, che invita però a lavorare per giungere alla definizione di una regolamentazione comunitaria sulla commercializzazione del prodotto e dei suoi derivati.